Dopo le dichiarazioni del direttore sportivo Luca Leone di sabato scorso, ci siamo convinti ancora di più che per “qualcuno” e’ giunto ormai al capolinea della sua avventura a Foggia. Luca Leone con Luciano Zauri attualmente sono gli unici due riferimenti nello spogliatoio del Calcio Foggia 1920 e il direttore sportivo ha deciso di uscire finalmente allo scoperto per dare voce ad una società “assente e latitante” da quasi tre mesi e che ha lasciato l’intera Area Tecnica rossonera da sola a risolvere tutti i problemi e in balìa degli eventi.
Siamo fortunati ad avere queste due due le figure che hanno dimostrato, da quando sono arrivati al Foggia, di essere seri professionisti e uomini competenti in materia calcistica e che sanno perfettamente cosa fare ognuno per le proprie competenze specifiche.
A proposito abbiamo scoperto che il “fiore del narciso” e’ presente nella nostra Città e per questo motivo siamo giunti alla determinazione che possiamo accostarlo a “qualcuno” molto vicino alla squadra del Foggia. Questo “qualcuno” continua imperterrito e senza soluzione di continuità ad essere il protagonista, in prima persona, di stagioni agonistiche assolutamente “fallimentari” nello gestire un club professionistico.
Ma che cos’è il “fiore del narciso” e cosa rappresenta? Questo “fiore”, che si e’ manifestato nella nostra Città, e’ “qualcuno ” che ha una personalità con idee di grandiosità , con il costante bisogno di ammirazione e di controllo, con la mancanza di empatia da cui deriva la convinzione che le proprie esigenze vengano prima di ognoi altra cosa. Dietro questa facciata di grandiosità effimera si nasconde, però, spesso una “fragile autostima” che rende le persone che somigliano al ” fiore del narciso”, vulnerabili alla critica e inclini al fallimento. Figure che di fronte a insuccessi e critiche possono reagire con rabbia e con esttremo risentimento.
NON fanno sicuramente parte di questo “tipo di personalità” sicuramente personaggi dello spessore del “Maestro” Zdenèk Zeman, Peppino Pavone, Matteo Lauriole, Fabio Gallo, Delio Rossi, Luciano Zauri e Luca Leone, tutti uomini che sono stati legati oppure che lo sono ancora oggi ,in un modo o in un’altro, alla squadra di calcio del Foggia.
Queste persone, appena elencate , eccetto il tecnico abruzzese e l’attuale direttore sportivo hanno preferito “dileguarsi” da una situazione che purtroppo era per loro diventata insostenibile durante la loro permanenza nella nostra Citta’ e all’interno della nostra squadra di calcio e che non hanno certamente nessuna affinita’ con “qualcuno” per via della loro serietà, della loro professionalità e della loro competenza in materia calcistica, per aver ottenuto risultati eccellenti sia a Foggia che lontano da Foggia e non ci meraviglieremmo affatto se anche Zauri e Leone, alla scadenza del loro contratto a giugno prossimo , se non prima, prenderanno la stessa strada degli altri che vi abbiamo appena sopra menzionato. Ma c’è di più.Volete sapere perche’ queste figure professionali hanno un punto in comune tra di loro che li unisce? Perchè sono uomini “verticali” che hanno operato e che ancora operano nel mondo del calcio, figure decisionali, con grande senso di appartenenza e con la competenza e l’esperienza che negli anni gli ha fatto raggiungere risultati di grande valore e di grande spessore sportivo ma che purtroppo a Foggia hanno avuto la sfortuna di incontrare sulla loro strada “qualcuno” che ha solo la colpa di avere un modestissimo valore nel reggere le sorti una squadra di calcio professionistica. Questo ” qulcuno” crede di poter gestire una società di calcio con superficialità, pressapochismo e soprattutto pensando di poterlo fare alla stessa stregua di come si gestisce una squadra e soprattuttto una società di “dilettanti”.
Negli ultimi quattro anni abbiamo vissuto e ancora stiamo vivendo una situazione che e’ cresciuta in maniera esponenziale e degenerativa senza che NESSUNO e ribadiamo NESSUNO abbia avuto il coraggio e la forza di contrastarla, sia tra gli addetti ai lavori, sia tra la stampa locale, sia dai tifosi e soprattutto dalle Istituzioni cittadine, che pur accorgendosi di avere in casa un “qualcuno” che “MAL DIGERISCE” le figure che dimostrano di essere allo suo stesso livello ma soprattutto al di sopra della sua personalita’, NON hanno fatto nulla per porre un deciso e perentorio rimedio.
Questo e’ uno dei motivi per il quale “qualcuno” ha quasi sempre voluto al suo fianco delle persone sempre pronte a dire di si, a dargli ragione ma soprattutto a mostrarsi accondiscendenti e servili, persone abituate a sottostare sempre alle sue direttive senza mai condraddirlo oppure senza mai esprimere autonomamente e liberamente le proprie idee se diverse dalle sue, per non suscitare l’idiosincrasia del suo “ego”, essendo certi al 100% di essere messi, senza mezzi termini, alla porta.
Tra questi “Yes Man”, meglio specificarlo subito per dare il giusto risalto al loro attuale lavoro, al momento ma solo al momento, NON fanno parte sia il tecnico Luciano Zauri che il direttore sportivo Luca Leone. Infatti loro sono l’esempio reale della loro somiglianza alle figure “verticali” che NON sono voluti MAI scendere a compromessi con il “fiore del narciso” mentre sappiamo bene chi sono quei personaggi che sono stati al suo fianco di e che si sono dimostrati purtroppo per loro dei profili “falliti calcisticamente”. Stiamo parlando di personaggi che non hanno MAI messo in discussione le direttive di “qualcuno” certamente per paura di non poter avere più quella vetrina che gli era stata offerta per poi ritornare inesorabilmente nel dimenticatoio, come poi effettivamente e’ accaduto.
Quando riusciremo a liberarci da questo “qualcuno ” che NON abbiamo voluto noi ma che ci siamo ritrovati in casa nostra? Speriamo il più presto possibile perchè sono ormai quattro anni che ci opprime come la “nuvoletta” di Fantozziana memoria e che inevitabilmennte e’ diventato esattamente come la “Corazzata Potèmkin”……… cioè una CAGATA PAZZESCA.