Delio Rossi. Vedrò e sentirò tutto ma parlerò di meno

Tutti conoscete la storiella delle tre scimmiette. NON vedo, NON sento e NON parlo. Noi invece conosciamo da sempre l’idiosincrasia di Delio Rossi nei confronti della comunicazione, soprattutto quando si tratta di andare davanti ai giornalisti oppure alle telecamere, però sappiamo per certo che lui vede tutto e sente tutto ma quando si tratta di parlare gli viene spontanea la propensione a centellinare e ad usare il contagocce per spiegare il suo pensiero. Per questo motivo quello che l’ area comunicazione del Calcio Foggia 1920 ha fatto sapere ieri ai giornalisti ci ha lasciati abbastanza sorpresi ma non certamente impreparati.

               
La notizia è che il tecnico dei rossoneri Delio Rossi, , in accordo con se stesso e con l’ufficio stampa della società, ha deciso che parlerà solamente al termine delle partite ufficiali.
E allora ci chiediamo il perchè di questa decisione da parte dell’allenatore? Allenando una squadra professionistica dovrebbe avere, il tecnico Romagnolo come tutti gli allenatori sparsi nel mondo pallonaro, il buon gusto e anche il dovere di parlare NON solo quando si ha qualcosa da dire che interessa a se stesso ma dovrebbe relazionarsi in qualsiasi momento gli venga richiesto, compatibilmente con il suo lavoro di allenatore, dalla la stampa per sapere quello che accade sia durante la settimana ma anche in generale all’interno della squadra.
Parlare prima delle partite e NON solo al termine di esse, poi, diventa indispensabile per chi fa il lavoro del giornalista, soprattutto per mettere al corrente tutto l’ambiente e i tifosi che seguono le sorti della propria squadra. Il “vizietto” di mandare in “avanscoperta”, a turno, i propri calciatori oppure il direttore sportivo non ci sembra un’atteggiamento consono e soprattutto ci sembra poco rispettoso nei rigardi di chi fa il mestiere del giornalista che oltre a riempire le pagine dei quotidiani e dei notiziari sportivi nei telegiornali, ha la necessità di interfacciarsi con i protagonisti che poi andranno a disputare le partite, questo per evitare di interpretare oppure fare  castelli di carta sulle notizie. Conoscere prima di una partita, dalla viva voce dell’allenatore, chi è disponibile oppure chi è infortunato, chi sono i vari convocati e chi non verrà utilizzato spiegando anche le motivazioni che portano a determinate scelte, sarebbe oltre che opportuno anche un modo per tenere alta l’attenzione e la visione totale sulla gara che si andrà a giocare.
NO . COSI’ NON VA BENE
Bisogna avere molto più rispetto nei riguardi della stampa e di chi opera e lavora per fare comunicazione e informazione con equilibrio e professionalità. Sarebbe opportuno che la proprietà, in questo caso Nicola Canonico, anche lui spesso silente e a cui piace giocare a nascondino , faccia capire che il confronto NON deve essere un capriccio ma deve essere una necessità, altrimenti ci sono tanti altre attività lavorative che si possono espletare e NON stare nel mondo del Calcio che ha le sue regole NON scritte. Per questo motivo sarebbe opportuno ristabilire da subito i doveri di tutte le componenti che operano all’interno della società rossonera nel contesto delle proprie responsabilità.
In questo, una parte importante dovrebbe averla anche l’Amministrazione Giudiziaria e il suo referente il Prof.Avv. Vincenzo Vito Chionna a cui ci vogliamo rivolgerci per fare riordinare la schema relativo alla comunicazione, infatti, è anche sua la responsabilità affinchè tutto si muova e torni nella giusta direzione anche e soprattutto per quello che riguarda l’informazione, perchè la stampa NON deve elemosinare le notizie ma deve ottenerle da parte degli interpreti principali perchè è giusto che sia così.
Domani torneremo a parlare del derby tra il Foggia e l’Audace Cerignola perchè sarà il giorno della vigilia della partita che si giocherà sabato prossimo alle 17,30 al “Monterisi” della Città Ofantina e sarà la quinta giornata d’andata del campionato di serie C 2025-2026.

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