Big Ben ha detto stop. Da oggi nuova strategia di comunicazione

Abbiamo fatto di tutto e anche di più per cercare di smorzare le polemiche ma anche le malefatte e le nefandezze che dal giorno in cui Nicola Canonico ha deciso di rimanere al timone del Calcio Foggia 1920. Lo abbiamo fatto con la speranza che questa quinta stagione consecutiva con l’ex presidente alla guida del sodalizio rossonero potesse rappresentare la stagione della rinascita e del riscatto, soprattutto dopo l’ ultima stagione che ha portato il Foggia sull’orlo di un baratro a pochissimi centimetri da farlo precipitare tra i Dilettanti.
Una caduta libera che sembrava si potesse interrompere, dopo tutto quello che era accaduto dal 31 marzo scorso e fino al mese di luglio, allorquando Niccola Canonico era riuscito a convincere Delio Rossi a sedersi nuovamente sulla panchina del Foggia.


Ma purtroppo andando avanti con le settimane e dopo aver avuto altre spiacevoli sorprese come per esempio il trasloco del quartiere generale della squadra in quel di Trinitapoli nella provincia della BAT per via dei contrasti con l’Amministrazione Comunale di Foggia ma ancor di più per il fatto di dover dividere il “dissestato ” terreno di gioco dello Zaccheria con un’altra squadra della provincia, l’ Heraclea Candela, pensavamo che il peggio fosse ormai alle spalle ma così non è stato .
Si è partiti con la scelta poi cambiata all’ultimo istante del direttore sportivo tra Pizzoli e Musa, poi si è aspettato quasi a fine luglio e precisamente il 19 per avere la certezza che Delio Rossi avesse accettato di venire ad allenare in Capitanata. Si è arrivati al calcio mercato con un notevole ritardo e soprattutto con l’idea di azzerare tutta la rosa della scorsa stagione per puntare su giovani calciatori da formare ma soprattutto con unn “budget” risicato all’osso che pensava per lo più al minutaggio. Siamo al 28 agosto che ha potrtato nella squadra del Foggia ppochissimi giocatori di esperienza e di spessore per poter affronare un campionato di serie C che non rispecchiasse il “fallimento” dell’ultima stagone ma anche di quella precedente.
Sono rimasti nella rosa della scorsa stagione solo Felicioli, Orlando, Pazienza e Tascone, con quest’ultimo già con la valigia pronta per cambiare aria. Sono arrivati invece alla corte di Delio Rossi e del suo staff : Borbei, Magro, Bignami, Buttaro, Staver. Panico, Castorri, Pellegrino, Bevilacqua,Winkelmann e Bayr. ( arrivato ieri dal Bologna)
Una nidiata di giovani di belle speranze e di grandi aspettative ma senza la dovuta esperienza per giocare in una piazza come quella di Foggia e in una categoria che non è certamente il campionato Primavera ma è un percorso difficile e complicato, fatto di 38 partite da giocare con il coltello fra i denti e con l’elmetto. Una situazione scabrosa in attesa che arrivino notizie sull’acquisto di quei calciatori che facciano davvero la differenza. ( oggi potrebbe essere la giornata gusta).

             

Tutto questo quando mancano 2 giorni alla seconda partita di campionato contro il Sorrento allo Zaccheria e dopo la “scoppola” del 6 a 0 rimediata all’esordio a Catania ma soprattutto a soli 4 giorni dalla chiusura del calcio mercato. E in futurocosa dobbiamo a spettarci? L’orizzonte rossonero e’ a tinte fosche e fortemente nebuloso tanto da minacciare forti precipitazioni con fulmini e tuoni se non dovessero arrivare notizie confortanti da via Gioberti e soprattutto nomi di calciatori di peso per completare una rosa che attualmente è destinata inesorabilmente a “fallire” anche questa stagione 2025-2026 che è appena cominciata.

           
Ma cosa ci ha indotto a cambiare la nostra strategia di comunicazione? Prima di tutto il silenzio della società, dell’allenatore e del direttore sportivo. La stampa è stata lasciata abbandonata sull’informazione a barcamenarsi tra l’immaginazione e le indiscrezioni e questo NON va bene ma se poi arriva ieri anche una comunicazione di un’allenamento congiunto che si è svolto a Trinitapoli contro la formazione dilettanti del San Severo (5 a 1 il risultato) , usando un termine che farebbe arrabbiare chiunque e che dimostra la poca voglia di fare unione, dove si avvisava che la partitella infrasettimanale sarebbe stata disputata “rigorosamente” a porte chiuse e allora a questo punto salta il “neurone” e Big Ben dice stop, pensando seriamente che c’è qualcosa che NON torna e NON funziona nelle dinamiche e nei meccanismi del Calcio Foggia 1920 e dei suoi protagonisti, in questo momento.
NON vogliamo, NON possiamo, NON vogliamo essere trattati, noi dell’informazione, come la ruota di scorta di un pseudo progetto che NON NON è ancora decollato e forse NON esiste. Ci siamo sforzati di gettare da mesi acqua sul fuoco prendendoci anche molte critiche e sberleffi da parte dei tifosi ma ora basta la misura è colma e noi della stampa, soprattutto quella locale, merita rispetto.
Il nostro lavoro serve anche e soprattutto per mettere in evidenza quello che accade in società, nello spogliatoio e sul terreno di gioco, cose che interessano il Calcio Foggia 1920 ma se NON ci viene data la possibilità di poterlo svolgere, il nostro lavoro, nel migliore dei modi e in perfetta autonomi di critica e d’informazione, alla fine chi subisce le maggiori conseguenze sono proprio i tifosi che potrebbero anche pensare a ” collusioni” e “commistioni” con la società, cosa che NON può rappresentare la verità perchè la stampa, per deontologia professionale, NON ha nessuna voglia di essere vista un ingrediente aggiuntivo a quello che viene deciso in via Gioberti o nel chiuso delle segrete stanze dello spogliatoio di Trinitapoli oppure dello Zaccheria.
Tutti i giornalisti che seguono, parlano e scrivono sulle vicende del Calcio Foggia 1920 devono sentirsi liberi di evidenziare sia le cose buone che quelle cattive ma devono essere tenuti informati e NON all’oscuro di quello che accade, altrimenti ognuno per le sue competenze è preferibile che prenda la sua strada ma senza poi provare a lamentarsi.

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