La felicita’ e’ anche quella che a volte ci viene data dalla ragione e dai fatti. Che la squadra del Foggia questa estate fosse stata costruita, anche se con la scusante dell’ultimo momento per via dei ricorsi e perche’ fino alla fine della fiera non si sapeva in quale categoria avrebbe giocato, in maniera incompleta e  insufficiente per poter competere verso i quartieri alti della classifica della serie C girone C e giocarsi la promozione in serie B direttamente. L’inizio del campionato, pero’, aveva detto ben altro. Il nuovo allenatore Mirko Cudini aveva portato il gruppo fino al podio della classifica, dopo la vittoria contro il Brindisi all’8a giornata. Poi, purtroppo qualcosa deve essersi inceppato e la squadra e’ andata in una confusione tecnico-tattica che ha fatto scivolare i rossoneri verso il basso della classifica, dove ancora oggi si trova, (14° posto a 5punti dai play out), creando una sorta di demotivazione e depressione sportiva, che la squadra, la societa’ e soprattutto l’ambiente della tifoseria ha mal digerito. Ci sono tante scusanti che non possono non essere considerate ma non devono essere considerate un’ alibi, pero’ ci sono state. L’infortunio a Marzupio, 5 partite a porte chiuse senza l’apporto dei tifosi , che sono una spinta considerevole per il Foggia (ricordate la fase finale dei Play off della scorsa stagione?), il cambio di allenatore , la squadra con diversi giovani poco esperti del girone C, i calciatori che dovevano fare la differenza ma che alla fine non hanno tenuto fede alle aspettative della societa’ e dei tifosi e soprattutto la mancanza di uno schema di gioco ben definito, che avrebbe potuto e dovuto dare un vero gioco alla squadra rossonera.

 

               
E adesso? Adesso come il camaleonte che cambia pelle e aspetto improvvisamente, e’ arrivato il girone di ritorno, partito purtroppo con due sconfitte ed e si e’  aperto il mercato di riparazione. La societa’, che sembra aver iniziato questa fase con il piede giusto, si sta e si deve sforzare di trovare nuovi profili di calciatori piu’ adatti e piu’ funzionali alle esigenze della squadra e del gioco che il tecnico ha intenzione di proporre e allo stesso tempo figure che possano far fare quel salto di qualita’ necessario a tirarsi fuori dalla scomoda posizione di una classifica non proprio consona alle aspettative dell’ambiente rossonero. Evaporati, ed era ora, Tounkara, Peralta, Garattoni, Beretta, Dalmasso, Frigerio, che hanno dimostrato e fatto capire a piu’ riprese con i loro atteggiamenti, di non gradire la loro permanenza nel Foggia e l’arrivo di un nuovo portiere esperto con più di 300 presenze, Pietro Perina. Un forte centrocampista di qualita’, Simone Tascone. Due punte,un’esterno Vincenzo Millico e un cemtravanti che in 359 presenze ha realizzato nella sua carriera 119 reti, una media di un gol ogni tre partite, Emanuele Santaniello.

 

                   

 

Tutto questo ad oggi, con l’auspicio che altri colpi di mercato possano cambiare la fisionomia dei satanelli. C’è la questione allenatore, e’ vero. Dopo l’esonero di Cudini , la societa’ ha deciso di rischiare con una soluzione interna. Molto difficile ma non impossibile. E’ stato da prima chiamato Massimiliano Olivieri della primavera a cui si e’ affiancato per la sua esperienza Antonio Vacca, che a fine anno lascera’ il calcio giocato per intraprendere la carriera di allenatore. Lo stesso Vacca, poi, ha voluto con se un suo amico ed ex calciatore del Foggia che gia’ faceva l’allenatore, Tommaso Coletti, per poter portare avanti insieme un progetto tecnico evolutivo che segue le orme del loro amico ed ex allenatore ora al Brighton, Roberto De Zerbi. La strada e’ difficile e tortuosa ma se dovesse andare bene sarebbe per loro due e per il Foggia una novita’ importante da portare avanti seriamente. Certamente ci vuole del tempo per far assimilare certi schemi di gioco così diversi e innovativi ma il Foggia al momento questo tempo non lo ha. Bisogna fare punti e uscire fuori al piu’ presto da questa “embasse” che sta attanagliando la squadra e che non porta risultati. La svolta? Potrebbe arrivare stasera, quando allo Zaccheria arrivera’ l’Avellino del ex Michele Pazienza, lui sì che ha trasformato gli Irpini da quando e’ arrivato, fino a portarli fino al 2° posto. Sara’ la partita del cambiamento? Questo non possiamo saperlo prima delle 22,30 di questa sera ma sentendo parlare ieri Tommaso Coletti e guardando i nuovi arrivi gia’ tra i convocati, con la voglia di dimostrare, se saranno chiamati in causa, di essere all’altezza di una squadra dalla storia e dal blasone come il calcio Foggia 1920 si può sperare in qualcosa di positivo.

 

Rivoluzione? Riscossa? Risalita in classifica? Sono questa al momento le tre prerogative più importanti per tornare ad essere il Foggia e stasera ci saranno anche i tifosi, finalmente, che potranno far sentire il loro apporto e il loro amore verso questa maglia e questa Citta’ che meriterebbero ben altre categorie e non una serie C che rappresenta una “utilitaria” per chi negli anni e’ stato al volante di una “Ferrari”.

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