Il Foggia di Delio Rossi esce dalla Coppa Italia di serie C 2025-2026 perdendo ieri per 1 a 0 a Crotone ma questo risultato era facilmente prevedibile per mille ragioni che non stiamo qui a ripetervi perchè le conoscete tutti a mena dito. Quello che invece vogliamo continuare a scrivere riguarda tutte ciò le storture che questa attuale società, gestita da cinque stagioni da Nicola Canonico, continua a farci sopportare . Mai come in questo momento dei 105 anni di storia del Calcio Foggia 1920 si era arrivati ad una situazione talmente paradossale con la squadra rossonera che è entrata in un vortice talmente pericoloso che non si riesce a vedere una via d’uscita sia sotto l’aspetto tecnico che a livello societario. Noi non vogliamo girarci dall’altra parte e continueremo a mettere in evidenza e a criticare l’operato dell’ex presidente fino alla noia per tutto quello che di negativo è stato fatto in queste cinque stagioni e soprattutto per quello che potrebbe ancora succedere in futuro, fino a quando nn ci sarà il tanto sospirato cambio al vertice del sodalizio rossonero.
Non va bene nulla a tutti i livelli e questo ormai lo sanno tutti, nulla che era stato messo in preventivo quel giorno estivo del 2021 quando lo stesso Nicola Canonico ha preso in mano il timone della società e della squadra rossonera.

Più volte abbiamo sentito parlare della volontà, solo a chiacchiere, di volere cedere la società ad altre figure ma al momento siamo ancora qui a medicarci ogni giorno le tante ferite legate a quello che accade intorno al pianeta Foggia che ci ritroviamo sulla nostra pelle.
Prendiamo per esempio questi primi mesi della stagione 2025-2026 perchè al momento è in atto un improvvido “muro di gomma” tra la proprietà e l’ambiente rossonero che è in pratica un volere agire, da parte del maggiore azionista del Foggia, contro tutto e tutti per il gusto di creare scompiglio. L’ arrivo al capezzale del Foggia dell’Amministrazione Giudiziaria e del Tribunale di Bari il 19 maggio scorso, anche se da un lato ha messo in sicurezza la famiglia Canonico per le note vicende di commistioni della criminalità organizzata all’interno della società di via Gioberti ha messo in evidenza la fase di controllo di tutte le operazioni che la stessa società svolgerà per tutta questa stagione in corso che sono, purtroppo, una ” Spada di Damocle ” appesa e oscillante pericolosamente e giornalmente sulla testa non solo di Nicola Canonico ma per l’intera Città che segue le gesta e le sorti della squadra di calcio. L’ex presidente, infatti, continua a prendere decisioni che cozzano fortemente con una “autonomia decisionale” contraria alle aspettative di tutto l’ambiente rossonero.

Un’ altro aspetto che sicuramente è “inviso” a Nicola Canonico riguarda la diatriba infinita con le Istituzioni cittadine che hanno deciso di non affidare per il momento, sia al Calcio Foggia 1920 ma neanche ad altre squadre minori locali, l’utilizzo dell’impianto di Croci Nord per potersi allenare ed evitare per questo di far traslocare soprattutto i rossoneri che sono la prima squadra professionistica della Città nella provincia della BAT a Trinitapoli con tutti i disservizi organizzativi e logistici che stanno condizionando e non poco la squadra e il tecnico Delio Rossi. Ma anche l’utilizzo dello stadio Zaccheria è diventato motivo di forte contesa, perchè è stato concesso alla società dell’Heraclea Candela il suo utilizzo per le gare interne del proprio campionato di serie D e la stessa Heraclea con i suoi due soci Gennaro Casillo e Giuseppe De Vitto si sono assicurati, con una gara regolare, anche la gestione totale dello stadio per le prossime due stagioni con opzione per altre due sborsando la modica cifra annuale di soli 24.000 euro, perchè non ci sono state altre offerte tra cui quella del Calcio Foggia 1920 che evidentemente non aveva la volontà di partecipare alla gara oppure, come sembra più probabile, non gliene fregava nulla.
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Per non farsi i mancare nulla l’ex presidente Nicola Canonico, decidendo di aumentare i prezzi dei biglietti d’ingresso allo stadio di viale Ofanto, ha inasprito ancora di più l’attrito che già esisteva con la piazza, con l’ambiente e soprattutto con il tifo organizzato impedendo loro di entrare a supportare e a tifare nelle gare casalinghe sulle due curve che hanno avuto l’aumento maggiore e “insostenibile” per gli Ultras e per tutti quei giovani tifosi che non hanno ancora un lavoro e quindi ritengono che la cifra imposta per il biglietto di curva sicuramente troppo esosa.
Lunedì scorso poi è arriva un’altra notizia che non ti aspetti che ha fatto da corollario a tutte le cose negative e le nefandezze che si sono succedute nell’area tecnico del Calcio Foggia 1920 in queste cinque stagioni con Nicola Canonico alla guida del club rossonero. Senza voler fare alcuna retorica la Città di Foggia che segue il calcio e forse anche una buona parte del tessuto cittadino, a malincuore, ha sopportato amaramente la fuga dalla società e dalla squadra rossonera di personaggi di grande competenza come Peppino Pavone, Zdenèk Zeman, Matteo Lauriola, Fabio Gallo ma anche quella di Delio Rossi che poi a distanza di due anni si è lasciato convincere da Nicola Canonico a tornare per questa stagione sulla panchina del Foggia.

Parlavamo della notizia che non ti aspetti ed eccola incombere su tutti i notiziari sportivi Nazionali e che vede come protagonista l’ex allenatore del Foggia Massimo Brambilla che è stato chiamato a sedersi sulla panchina della Juventus in serie A se pure come traghettatore e che oggi esordisce contro l’Udinese poi molto probabilmente tornerà alla guida dei giovani bianconeri della Next Gen.
Era logico avere un sussulto che ci ha tolto il fiato per alcuni momenti. Ma come la scorsa stagione Massimo Brambilla, quando fu chiamato ad allenare il Foggia ed era stato considerato il “nuovo che avanza” solo che poi, come molti allenatori che lo hanno preceduto non gli fu dato il tempo di mettere inn atto il suo valore, le sue idee e il suo credo calcistico perchè dopo solo sette giornate il “patron” decise di defenestrarlo con tanti saluti e nessun ringraziamento per il lavoro svolto visto che l’esonero glielo fece comunicare dall’allora direttore sportivo Damenico Roma dopo averlo comunicato lui stesso in sala stampa senza avere il coraggio di farlo personalmente all’interessato.
Ma allora ci chiediamo se alla fine della fiera sono sempre tutti gli altri ad avere problemi con Nicola Canonico oppure è proprio l’ex presidente e proprietario del Calcio Foggia 1920 ad avere seri problemi con tutti gli altri ma soprattutto per la sua posizione di unico “comandante” della barca rossonera ora diventata una zattera sgangherata che sta andando desolatamente alla deriva?

Peccato che ancora oggi non abbiamo quasi mai sentito e neppure letto da parte di Nicola Canonico una se pur velata ammissione di colpa per tutti gli errori commessi, anzi abbiamo visto ergersi sempre dei muri nella comunicazione e una sfrontattezza nei riguardi dell’ambiente della Città di Foggia , fatta eccezione solo per alcuni suoi “compagni di merende” che albergano intorno ala sua persona e che lo hanno sempre osannato e supportato per tutte le sue decisioni capodiche e inverosimili prese in barba alla dura relatà che purtroppo è sempre stata dirimente, fattuale ed oggettiva e senza possibilità ancora oggi di essere smentita.
