Papa Giovanni Paolo II, durante l’omelìa di inizio pontificato ad ottobre 1978, pronunciò la seguente frase che ancora risuona nei cuori di tutti noi:
“NON ABBIATE PAURA”
Una frase, questa, che è spirituale e che voleva affermare e suggerire con forza di avvicinarsi al “Signore” senza paura. Oggi vogliamo raccogliere questo appello del “Santo Carol Woityla” e trasferirlo, tra il sacro e il profano, alla squadra del Calcio Foggia 1920.
Sappiamo perfettamente che questo è un momento molto delicato ma anche molto complicato della stagione agonistica 2025-2026 per la squadra di Delio Rossi anche se siamo solo all’inizio e sono passate solamente nove giornate di campionato ma di una cosa siamo sicuri, il tecnico rossonero con tutti i suoi calciatori stanno facendo di tutto per cercare e trovare la giusta direzione per crearsi senza paura la possibilità di tirarsi fuori dalle sabbie mobili in cui, al momento, sembra essersi andata a impantanare.
Se analizziamo con attenzione tutto quello che sta capitando al Foggia troveremo senza ombra di dubbio tanti problemi che indubbiamente ci sono e sono sotto gli occhi di tutti e dobbiamo purtroppo ammettere che tutti messi uno dietro l’altro hanno condizionato i rossoneri ad essere la squadra che è oggi. Ne vogliamo elencare alcuni di questi problemi. 1° – La rosa costruita in ritardo e anche male con molti ruoli ancora scoperti e piena di giovani di buone speranze ma inesperti per la serie C. 2°- La condizione logistica che ha creato e sta creando grossi problemi sia ai calciatori che allo staff tecnico. 3°- La disorganizzazione societaria che non ha la piena autonomia decisionale per la presenza dell’ Amministrazione Giudiziaria, La mancanza di progettualità e programmazione. 4°– I forti contrasti con le Istituzioni Cittadine che sembrano essere “sorde e cieche ” a quelle che sono le esigenze della prima squadra della Città che gioca tra i professionisti. 5°– L’assenza dei tifosi che sembrano ormai “rassegnati”, visti i risultati e le prestazioni attuali della squadra rossonera, a dover vivere un’altra stagione ai margini della classifica e a non viverla da protagonista.
Comunque NON bisogna abbattersi e soprattutto NON bisogna avere paura anche se la classifica attuale non è delle migliori e NON bisogna farlo perchè il tempo per rimettere a posto tutte le situazioni controverse sia societarie che tecniche che si sono susseguite e che ancora ci sono esiste e bisogna solo saperlo cogliere il prima possibile.
Vi starete chiedendo come si possono risolvere tutti i problemi del Foggia ? Ci verrebbe da dire che è semplice ma purtroppo non è così. Perchè per rimettere le cose a posto e risolvere tutto NON basta la volontà ma ci vuole molta concretezza e competenza da parte della proprietà del Calcio Foggia 1920 e qui ritorniamo allo stesso ritornello stucchevole che conosciamo da quattro stagioni e che sembra continuare anche ora che è iniziata la quinta stagione della gestione di Nicola Canonico, un ritornello che ci fa ritornare sempre allo stesso punto di partenza. Sembra proprio che NON esiste quella volontà di fare le cose per bene, questo perchè l’ex presidente rossonero NON ha mai permesso, in questi anni, a nessuno di dargli consigli e soprattutto NON ha mai accettato consigli che permettessero un modo diverso e più manageriale di gestire la società e la squadra di cui è il proprietario. Un’azionista di maggioranza che non ha mai permesso a coloro che lo hanno accompagnato, fino ad ora nell’area dirigenziale in questa sua avventura in terra di Capitanata, di esporre soluzioni migliori e cercare di metterle in pratica con diverse strategie se non erano in linea con le sue. Ci sono state tante prese di posizione e decisioni che non hanno prodotto nessun risultato e obiettivo raggiunto ma anche tante ingerenze il più delle volte devastanti che hanno fatto “scappare” dal Foggia personaggi di grosso calibro e competenza calcistica e questo per il suo carattere di ” padre padrone” che lo ha messo in rottura con tuto l’ambiente rossonero ma ci verrebbe da dire anche con tutta la Città compresi coloro che si interessano poco di calcio oltre a tutto o quasi il tessuto imprenditoriale del territorio con cui non ha mai creato, dal 2021, quell’ empatia che avrebbe potuto portare ad ottenere risultati più concreti e visibili.
Promesse, promesse e sempre promesse sempre sbandieriate sia da parte sua che di suo figlio che al momento è scomparso dai radar dai radar societari, (meno male) ma mai mantenute, che hanno indispettito il popolo rossonero e che come conclusione hanno portato, oggi, all’abbandono totale dei tifosi comuni e soprattutto del tifo organizzato “eclissatosi ” dallo stadio Zaccheria e NON per colpa loro ma che purtroppo sta facendo mancare quel supporto e quel calore che servirebbe come il pane ai calciatori rossoneri che scendono in campo per giocare le partite . Provocazioni a iosa ed anche minacce sportive che hanno caratterizzato in negativo la situazione in cui tutt’ora si trovano la società e la squadra del Foggia.

Ai calciatori e a Delio Rossi vogliamo dire al alta voce , NON ABBIATE PAURA, continuare a lavorare e a lottare fino in fondo per la gloriosa maglia rossonera perchè quando tutto sembra più buio della notte , basta avere voglia di ripartire, perchè siamo certi che passerà anche questa “empasse” momentanea in cui si trova la squadra . Dovete crederci, il vento può cambiare repentinamente e quando meno te lo aspetti anche se tutto sembra complicato e non si vede la luce in fondo al tunnel perchè questo ci ha insegnato il gioco del calcio
“Quando tutto ti sembra finito , quando credi che non ci sia una via d’uscita, quando tutto ti precipita addosso, quando ti senti solo e abbandonato, quando non vedi un traguardo e un obiettivo all’orizzonte, quando tutto ti sembra essere contro di te……
“RIPARTI DA CAPO”.