Vi ricordate il periodo in cui si pensava che il Calcio Foggia 1920 aveva trovato la “panacea” per risolvere tutti i suoi problemi? Vi dice niente a distanza di alcuni mesi il nome della Building Company Italia srl, società di Carate Brienza che voleva acquistare il 100% delle quote della società rossonera? Avete in mente il supporto e l’adulazione che alcuni organi d’informazione locale ci raccontavano, mettendo in evidenza la magnificenza di questa struttura in quel periodo, pur di vedere il Calcio Foggia 1920 NON più nelle mani di Nicola Canonico?

Su questa società Brianzola, solo noi Mitico Channel e l’Attacco NON abbiamo mai creduto che potesse arrivare a comprare e gestire il Calcio Foggia 1920, questo perchè guardando al di là del nostro naso e soprattutto prendendo informazioni patrimoniali e di bilancio sulla società, ci siamo da subito resi conto che la società di Carate Brianza NON avrebbe mai potuto reggere la forza d’urto economica e finanziaria per poter acquistare una società come il Foggia e venirsi ad insediare in una piazza come quella di Foggia.
Avevamo scoperto che aveva un fatturato di 7,2 milioni di euro, troppo poco per una società che opera nel settore delle Energie Rinnovabili e Alternative, poi era risaltato ai nostri occhi dalla visura camerale che aveva solo 3 dipendenti e un utile di circa 400.000 euro ma soprattutto aveva una sede e degli uffici al piano terra con due sole vetrine molto simile ad un negozio che si trova in un qualsiasi Centro Commerciale nelle nostre Città..
Nicola Canonico, a cui si possono rimproverare tante cose nellagestione sportiva del Foggia , e noi lo abbiamo fatto eccome che lo abbiamo fatto, soprattutto lo abbiamo criticato per NON essere stato fino alla scorsa stagione il Presidente di una squadra di calcio profesionistica esente da errori e colpi di testa a volte esagerati e discutibili che il Calcio Foggia 1920 ha pagato e sta ancora pagando sulla propria pelle ma di certo NON si può dire di lui che NON sia un ottimo e lungimirante imprenditore supportato anche da una forte solvilibità finanziaria ed economica. Al punto tale che si è accorto dopo ancune “videoconferenze” tenute con i loro responsabili, che questa società era tutto un “bluff” e che dietro alla stessa c’erano personaggi ambigui e soprattutto due pericolose “ombre” molto ben mimetizzate e nascoste. Uno di questi personaggi sapevamo chi fosse perchè si era manifestato nella persona di Luca Nember ex direttore sportivo rossonero che a Foggia conosciamo molto bene ma c’era anche un certo “Pasquale” che nessuno conosceva e che sembrava uscito da un film di Totò. Una roba da farsi la pipì addosso per le risate. A quel punto fine della storia, fine delle trasmissioni, the end e via ai titoli di coda di una trattativa che NON si sa bene, anzi si sa molto bene dove ci avrebbe portati.
E dove ci avrebbe portati lo abbiamo scoperto da qualche settimana allorquando la Building Company Italia srl, NON che si è persa d’animo e NON si è arresa alla volontà di entrare nel mondo “pallonaro, quindi ha tentato e ci è riuscita nella scalata ad un’altra squadra di serie C, il Rimini.
Ma in questi giorni sicuramente avrete letto come è andata a finire. Dopo aver acquisito le quote societarie della società Romagnola, tra sqiuilli di trombe e fuochi d’artificio, anche nella cittadina di Federico Fellini si sono accorti, andando a scartapellare le visure e le carte relative alla società di carate Brianza e soprattutto i suoi bilanci, che c’era qualcosa di strano e subito si sono catapultati sia i media locali che i tifosi a chiedersi chi fosse questa BUilding Company Italia srl e il suo l’Amministratore Unico e soprattutto quale programma aveva in mente per il rilancio della società e della squadra di calcio adriatica.
Fatte le dovute ricerche NON sono stati molto teneri nei riguardi della giovane A.U Giusy Scarcella, la quale molto infastidita da quello che si diceva e si scriveva della sua società, ha deciso due giorni dopo l’acquisto del Rimini Calcio di mollare tutto e di battere in ritirata, minacciando querele a destra e a manca per tutte le offese ricevute, cosa che a Foggia e con il Foggia, nel periodo della trattativa, nessuno si è mai sognato di fare. Volete saper eil perchè? Perchè la differenza tra il Calcio Foggia 1920, la sua storia, il suo blasone, la sua gente, i suoi tifosi e la stampa locale fatte le dovute eccezioni) ed il Rimini Calcio è abissale e NON è nemmeno il caso di fare paragoni nell’ambito del panorama calcistico Nazionale.
La fortuna, diciamolo pure, è stata quella che l’ex Presidente Nicola Canonico si è accorto in tempo, da “scafato” imprenditore quale lui è che ancora ci tiene alla sua immagine e a quella della sua società e della sua squadra di calcio, che avrebbe potuto trovarsi sommerso da un mare di m***a (scusate il francesismo) e da problemi ancora più grossi ed insormontabili che avrebbero portato il Calcio Foggia 1920 ad una deriva autoritaria. Alla luce di questa situazione a volte lasciare la via vecchia per la nuova si sa quello che si lascia ma NON si sa quello che si trova. Si pensava di comprare oro a 28 karati con l’affare della Building Company Italia srl, invece rischiavamo di comprare bigiotteria di bassa lega che si vende solo nei mercatini rionali.
