Il Foggia fa su e giù sulle montagne russe

Anche l’11a giornata del campionato di serie C girone C si è conclusa e ancora una volta il Foggia, alla luce dei risultati che si sono alternati sui vari campi continua in ogni partita a salire e a scendere,, come sulle montagne russe, dalla zona play out e lo fa con con un’alternanza che non ha nulla di positivo ma che ormai ci fa capire che campionato sarà quello dei rossoneri.. In questi ultimi sette giorni, il Foggia è riuscito a vincere sabato scorso fuori casa contro il Casarano, poi però ha perso venerdì la sua seconda partita casalinga davanti ai soliti 1.346 ” affezionati ” che si sono accomodati sugli spalti dello Zaccheria.
Questo modo di disputare il suo campionato con questi alti e bassi, con prestazioni in alcune partite appena sufficienti e in altre completamente svuotate da ogni valutazione sia tecnica che fisica, non può far emergere la vera identità di questa squadra. Come possiamo classificarla la squadra di Delio Rossi dopo 11 giornate? Sicuramente le troppe assenze di questo periodo sono un grosso ostacolo soprattutto per il tecnico del Foggia che ogni partita deve inventarsi la formazione migliore ma anche il modulo migliore per affrontare l’avversario di turno ma non può essere solo questo il problema dei rossoneri, infatti, anche se la squadra è stata costruita con tanti giovani che fino allo scorso campionato hanno giocato il torneo Primavera oppure erano nei dilettanti, pensiamo che è proprio la struttura e l’intelaiatura che con il ritardo accumulato questa estate, è stata formata in fretta e con i “saldi” di fine calcio mercato ma anche senza un criterio tecnico-tattico, perchè all’allenatore Romagnolo sono stati messi adisposizione, per via del budget risicato e per il volere di Nicola Canonico di dare spazio ai giovani e al minutaggio, calciatori che non rispecchiano in assoluto le caratteristiche che il tecnico aveva richiesto.
E’ tutto chiaro, limpido e cristallino ma anche sotto gli occhi di tutti che questa squadra dovrà essere rafforzata almeno con 5/6 elementi nel mercato di gennaio o forse anche prima se non vuole retrocedere e vuole mantenere la categoria, in attesa dopo cinque stagioni di sofferenze e figure barbine, che arrivi la tanto agognata svolta societaria e finalmente un cambio al vertice del club.
Nel frattempo la preoccupazione della piazza e di tutto l’ambiente è che a breve il Foggia potrebbe trovarsi, se le scarse e discontinue prestazioni e gli evanescenti risultati continuassero ad avere questa alternanza così marcata in ogni partita che la squadra rossonera va a disputare settimana dopo settimana, ancora una volta come nella scorsa stagione in bilico su un burrone che rischia di fare cadere nell’abisso ” Sansone con tutti i Filistei”.
NON riusciamo a comprendere il perchè Nicola Canonico , pur rendendosi conto della situazione del momento e delle enormi difficoltà che il tecnico ha nel gestire questa involuzione della squadra sotto l’aspetto tecnico, organizzativo e logistico NON faccia qualcosa e si limiti solo a sedersi, per fare vetrina, sulla tribuna dello Zaccheria? I fattori da ricercare per questa disaffezione e disinteresse, che erano stati comunque promessi già nel mese di marzo scorso, sono diversi e sono precisi e concordanti secondo noi.
Potrebbe Nicola Canonico NON avere la vista buona? Potrebbe NON avere la percezione del pericolo nonostante l’esperienza della scorsa stagione? Potrebbe NON avere nessuno che gli dia un consiglio valido che alla fine lui possa accettare? Potrebbe NON dare retta ad un direttore sportivo che si dovrebbe imporre per trovare la strada giusta che può essere anche quella degli svincolati? Potrebbe NON volere rinforzare la squadra? Potrebbe e qui ne siamo quasi certi, NON fregarsene più niente del Calcio Foggia 1920 anche se paradossalmente è ancora lui il proprietario delle quote di maggioranza??
A tutti questi quesiti noi non abbiamo una risposta ma sappiamo che possono essere validi tutti oppure nessuno se solo le cose cambiassero repentinamente e con la velocità della luce anche perchè domenica prossima quando il Foggia giocherà contro il Potenza, il campionato sarà arrivato quasi ad un terzo della stagione e se non si riuscirà a rimettere in equilibrio la barca , la stessa rischia di andarsi a schiantare contro gli scogli e affondare.
Toccare il tasto dei tifosi ci rende nervosi ma NON se ne può fare a meno? Perchè devono essere costretti a rimanere fuori dallo Zaccheria per una scelta cervellotica e tutt’altro che responsabile da parte dell’ex presidente rossonero? Aumentare a dismisura e in maniera irrazionale i prezzi dei biglietti d’ ingresso allo stadio, soprattutto nei settori popolari delle due curve dove il tifo organizzato e gli Ultras fanno sentire il loro calore e il loro supporto ai calciatori che scendono in campo, ci chiediamo che decisione è stata e da quale pensiero è stata partorita?
Lo stadio del Foggia, il mitico Pino Zaccheria, che è sempre stato una bolgia in ogni gara casalinga dei rossoneri e che faceva paura solo salendo le scale che portano sul terreno di gioco ai calciatori della Juventus, all’Inter e al Milan ma anche di tutte le altre squadre del panorama calcistico nazionale, oggi è diventato “terra di conquista” per tutte le squadre e le squadrette che vengono a giocare e questo non va bene. Il Foggia non può sfruttare. per colpe non sue, una risorsa che è sempre stata il punto di riferimento e di appoggio della nostra squadra. Chi dovrebbe capire tutto questo e che ci fa vedere lo Zaccheria in ogni partita con i miseri 1.400 spettatori sappiamo tutti chi è e questa è una cosa che ci fa arrabbiare anche perchè le motivazioni che hanno indotto “qualcuno” a questa scelta sono veramente prive di ogni logica e raziocinio ma comunque purtroppo sappiamo che rimarranno tali e chi ne paga le conseguenze sono solo i tifosi che non possono andare a vedere giocare la loro squadra del cuore ma che allo stesso tempo NON accettano che chiunque tantomeno Nicola Canonico possa mettere in dubbio l’amore che tutta la Città di Foggia possa avere nei confronti della sua squadra e della gloriosa maglia rossonera.
Quel “qualcuno” alla fine meditasse attentamente sulle azione sulle decisioni che prende e NON vada in giro a lamentarsi se la gente di Foggia e i tifosi non lo vogliono più alla giuda del sodalizio rossonero e desiderano con tutte le loro forze che andasse via dal nostro territorio, dalla nostra Città e soprattutto dalla nostra squadra di calcio.

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *