Il Foggia a 5 giorni dalla salvezza

Ieri la squadra del Foggia con in testa lo staff tecnico, ha ripreso la preparazione in vista della partita di ritorno del play out contro il Messina che si giocherà alle 15,00 di sabato prossimo allo stadio Zaccheria. All”interno degli spogliatoi rossoneri mentre serpeggia un certo ottimismo per il risultato di 0 a 0 acquisito nella gara d’andata in Sicilia, allo stesso tempo persistono, purtroppo, le solite problematiche ataviche che non sembrano finire mai. Gli stipendi sembra che non siano  stati ancora pagati ma la squadra con il suo allenatore ha deciso di compattarsi e fare gruppo in questi ultimi cinque giorni che mancano all’incontro verità, decidendo di non pensare a nulla di negativo e cercando solo di concentrarsi sul terreno di gioco, infatti Marco Zunno e l’allenatore Antonio Gentile sono stati molto chiari e perentori nella sala stampa del San Filippo-Franco Scoglio a fine gara. Hanno infatti insistito che il pensiero deve essere univoco e rivolto solamente al campo, preparando al meglio la partita contro i Peloritani durante la settimana, tanto ormai si è capito benissimo che non ci saranno novità che arriveranno da Modugno dove l’ex patron rossonero si è “nascosto” continuando però a muovere , anche se dimissionario, i fili che sorreggono sia le scelte dell’Amministratore Unico Michele Bitetto e anche il dettato da leggere al “pizzaiolo di Monopoli”. L’ex presidente per dispetto e NON per altro , si sta comportando così dal 31 marzo scorso indicando con “saccenza imbarazzante” le sue regole che comunque lo porteranno inevitabilmente verso una “deriva autoritaria”, perchè per acquistare le quote societarie del 100% in suo possesso messe in vendita, NON si farà vivo nessuno soprattutto per la cifra che ha chiesto due mesi fa che si aggira intorno ai 6.0 milioni ma anche per i tanti debiti in bilancio e  fuori al bilancio del Calcio Foggia 1920. tutto in funzione del “vizietto” del patron che è quello di NON PAGARE.
Chi acquisterà, se mai succederà, il Foggia, dovra’ limitari a pagare solo i debiti con l’Erario che sono circa 3,0 milioni, tutto il resto fino alla firma del passaggio di proprietà davanti ad un Notaio, sarà a carico dell’attuale società rossonera e del suo ex presidente “fuggitivo”.
Sabato dopo la partita se tutto dovesse andare come si auspica l’ambiente rossonero, scorreranno i titoli di coda su questa stagione 2024-2025 e sicuramente apparirà la scritta ” The End”, con un sospiro di sollievo e la gioia di tutta la Città di Foggia , dei tifosi del Foggia , degli addetti ai lavori che seguono il Foggia e soprattutto per una parte della stampa che in questi quattro anni ha dovuto sopportare false promesse, nefandezze, bugie, minacce e  ricatti sportivi da parte dell’imprenditore di Palo del Colle.
Per questo motivo sabato  prossima 17  maggio sarà una giornata accompagnata da una grande speranza e fiducia nella nostra squadra nel cuore, una giornata di grande esaltazione perchè il Calcio Foggia 1920 si libererà di un “peso morto” e se le promesse degli imprenditori locali oppure di qualche altra cordata che ha legato il suo interessamento al Calcio Foggia in subordine al mantenimento della serie C, saranno mantenute il lunedì successivo gli scenari a Foggia potrebbero cambiare e forse si riuscirà a sferrare l’attacco finale alla al “vertice” della società di via Gioberti.
Comunque sia da domenica prossima, VIA TUTTI, PULIZIA COMPLETA. e TABULA RASA a 360°, con l’apertura al nuovo corso, con programmi e progetti seri affinchè  finalmente il calcio a Foggia possa riprendere quello che gli è stato tolto in queste quattro stagioni “fallimentari” e riprendere a sognare ma soprattutto si spera che possa ritornare a conquistare, a livello Nazionale, la sua credibilità, il suo valore e la sua dignità per puntare ad uscire da questa categoria che non gli appartiene e puntare diritti verso il traguardo della promozione in serie B, con buona pace di tutti i  GUFI  e le CASSANDRE  ma soprattutto con buona pace dell’ex patron di Palo del Colle e di tutti i suoi “compagni di merende”.

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