AZ Picerno-Foggia facendo il tifo per il Trapani

A cosa ci serve aver fatto entrare negli spogliatoi rossoneri un personaggio senza alcun incarico societario, senza alcuna etica sportiva ma soltanto per spiare e rassicurare con le chiacchiere i calciatori del Foggia?
A cosa ci serve far portare il verbo “fasullo” di Nicola Canonico che ormai dopo quattro anni NON vale più nulla?
A cosa ci serve mandare dall’rx presidente un’illustre sconosciuto, della sua scuderia di “falliti” senza un ruolo definito a raccontare le solite “baggianate” per dire che presto si chiuderà la trattativa della cessione del club di via Gioberti senza che la squadra si sia ancora salvata e che saranno sicuramente pagati gli stipendi di febbraio?
A cosa ci serve far dire che presto gli stipendi saranno pagati e dare questo segnale alla squadra dal suo ultimo consigliere personale e “portaborse”, quando gli stipendi andavano pagati alla scadenza e NON quando fa comodo all’ex esperto di calcio e di gestione?.

             
A cosa ci serve questo “figurante” ex pizzaiolo che si intromette e si intrufola all’interno degli spogliatoio del Foggia? E a quale titolo lo fa? E perchè si presenta al cospetto di una squadra ormai svuotata nei contenuti tecnici e nelle prestazioni, senza più mordente, senza autostima, senza allenatore, senza un direttore sportivo, senza stipendio e in piena autogestione, che non vede l’ora di “sbaraccare” da Foggia per cercare fortuna in altri lidi? Ci piacerebbe avere una risposta anche se sappiamo che NON arriverà.
La partita tra l’AZ Picerno nei play off e il Foggia attuale terz’ultimo in classifica è una partita già segnata in partenza a meno di un “miracolo sportivo” a cui nessuno crede più, forse nemmeno i calciatori stessi. Ma ci chiediamo, cosa dovrebbe spingere i giocatori rossoneri a mettere a rischio i loro arnesi di lavorio, le gambe, proprio nell’ultima gara di questa “squallida” stagione se sono stati altanelanti nelle prestazioni e ei risultati per tutta la stagione e soprattutto sono trattati ultimamente come mai era successo negli anni che hanno preceduto la gestione “fallimentare” di Nicola Canonico?
Il caso del calciatore Franco Vezzoni è l’esempio calzante della “baraonda da circo equense” che esiste all’interno della ormai fallita società di via Gioberti anzi di Modugno. Il reggente attuale Bitetto, altro uomo di Nicola Canonico, ha provveduto a reimtegrare nella rosa di prima squadra il calciatore su ordine dell’imprenditore di Palo del Colle che continua imperterrito a muovere i fili e che NON se ve vuole proprio andare anche se tutta la Città di Foggia con i suoi tifosi e una parte della stampa lo hanno messo alla porta e CACCIATO via, nella maniera peggiore, dalla nostra terra.

                                          
Oppure lo fa solo per fare un dispetto a Zauri e Leone, appena esonerati senza colpe? Ma forse anche perchè Silvestro e’ squalificato e la rosa da lui costruita questa estate è talmente scarsa che NON ci sono validi sostituti? Ma dove si sono viste mai queste continue ingerenze in una squadra professionistica e soprattutto nel Calcio Foggia 1920, ingerenze che sono iniziate già dal 2021 con l’arrivo di Peppino Pavone e Zdenèk e Zeman nello spogliatoio del Foggia, che però a Nicola Canonico, dopo la famosa storia della fascia da capitano tolta ad Alessio Curcio, lo defenestrarono e lo misero fuori dallo spogliatoio rossonero senza cedere alle sue intromissioni fatte peraltro senza alcun motivo attinente al calcio, resistendo loro malgrado fino al termine della stagione agonistica arrivando a conquistare i play off e valorizzando calciatori sconosciuti presi per una manciata di euro da Peppino Pavone che l’anno successivo avevano aumentato il loro valore del 30% e che ancora oggi a distanza di tre anni giocano in serie C e in serie B. Proprio per questi motivi alla fine di quella stagione sia Pavone che Zeman sono “scappati” mandandolo a quel paese senza se e senza ma.
Domani sera Trapani, la città del “sale e del vento” sarà lo “spartiacque” per permettere al Foggia di salvare la categoria in cui gioca. Quindi è lecito pensare che tutti i tifosi rossoneri avranno gli occhi e le orecchie rivolte esclusivamente in Sicilia, perchè dalla partita della squadra di Aronica, Pavone e Antonini, passerà il destino dei “satanelli”.
Se ci fermiamo  per un attimo tutti a pensare ci verrebbe da ridere invece ci viene solo da piangere e questo nonostante abbiamo sempre cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno ma purtroppo dobbiamo arrenderci all’evidenza. Facciamocene una ragione, il Foggia è morto calcisticamente e ormai manca poco al suo funerale anche se solo qualcosa di “superiore” potrebbe fare incrociare due fattori determinanti che potrebbero cambiare lo scenario.
La salvezza e il mantenimento della serie C. Solo con questi due elementi convergenti fra loro si porebbe verificare la possibile chiusura della trattativa tra l’ex patron rosonero e coloro che intendono arrivare al vertive della società del Foggia.
Il resto è soltanto aria fritta, fuffa e parole al vento anche perchè le “cose belle” si scivono sulla SABBIA ma quelle “brutte” si scrivono sulla PIETRA e rimangono, purtroppo, per sempre.

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