L’epilogo di tutto ciò che ha come comune denominatore il Calcio Foggia 1920, purtroppo e’ sempe lo stesso ormai da tre anni. Lo sappiamo, e’ una storia vecchia come il “cucco”, quando di mezzo c’è Nicola Canonico, non si ha mai la certezza di quello che potrebbe accadere. Ne abbiamo avuto la conferma, in queste ultime due settimane di trattative per la cessione del 51% delle quote della CN Sport, che hanno prodotto come al solito, il “nulla assoluto”. La mossa oppure l’idea, secondo il nostro parere, astutamente strategica e non dettata dalla vera volonta’ di disfarsi delle quote del Foggia di Nicola Canonico, nasce il 6 maggio scorso con un comunicato che esprimeva la ferma volonta’ (!!!!) da parte dell’imprenditore di Modugno di incaricare la Sindaca di Foggia e quindi passare la “patata bollente” nelle mani dell’Amministrazione Comunale e alla massima Istituzione di Palazzo di Citta’, per cercare e valutare se ci fossero imprenditori o gruppi oppure singoli personaggi, interessati ad acquistare le quote del 51% del Calcio Foggia 1920.
Ma dopo 15 giorni di inutili trattative e tentativi vari, il risultato e’ stato sempre uguale e cioe’ nessuno si può avvicinare al sodalizio rossonero. I motivi ?Sia sostanziali che oggettivi sono ormai ampiamente noti a tutti, lo sanno finanche le statue delle opere di Umberto Giordano che sono nella piazza a lui dedicata. Nicola Canpnico, ( a proposito chi l’ha visto? ) come gia’ si sapeva e si poteva immaginare, alla fine della fiera, resta saldamente al timone della societa’ e ora ci aspettiamo che al piu’ presto spieghi alla piazza, ai tifosi e alla stampa, come mai non sia riuscito a “lasciare” lo scranno più alto del vertice del club di via Gioberti. Nicola Canonico, grande “esperto” di gestione delle squadre di calcio, come lui stesso ha affermato dal primo giorno in cui ha messo piede a Foggia, visti i suoi 18 e passa anni passati nel mondo pallonaro, rimarra’ ancora per un’altra stagione, salvo deviazioni e colpi di coda dell’ultimo momento e questo nonostante siano stati tre anni “fallimentari” sotto tutti gli aspetti amministrativi, gestionali e anche tecnici. Tre anni in cui si sono alternati nell’organigramma societario ben 11 dirigenti a vari titoli e con varie tipologie di incarichi. Chi sono? Nicola Canonico, Emanuele Canonico, Pintus, Pelusi ( entrambi messi fuori uso, alla velocita’ della luce, dal CdA e lasciati anche in manera sprezzante all’esterno dell stadio Zaccheria sotto la pioggia, prima della gara interna contro il Bari.) Poi ancora Carbotti, Ingravallo, Todaro, Milillo, Angiolino, De Cosmo e Gianfranco Mancini. Questi personaggi della serie “saranno famosi”, sono stati seduti nelle stanze della sede societaria e ritenuti come ” Tutti gli uomini del Presidente” ma quasi tutti sono poi saliti su un treno, in attesa di scendere alla prima fermata utile. Oggi, infatti, sono rimasti ufficialmente solo un A.U Carbotti, un D.G Milillo, un D.S Belviso e lui, il maggior azionista Nicola Canonico con il figlio.
Ricordiamo anche che sono passati sotto il cielo rossonero 5 direttori sportivi, di cui solo 2 ccon le competenze e la serieta’ morale e organizzativa. Peppino Pavone e Matteo Lauriola, mentre Belviso prima, Sapio e ancora Belviso sono state solo delle “comparse”. Alla fine, per non farsi mancare nulla, Canonico ha fatto sedere sulla panchina rossonera addirittura 11 allenatori, in soli tre campionati. Vogliamo ricordarveli per chi dovesse avere la memoria corta ma anche e soprattutto per farvi capire l’ esperienza “esagerata e qualificata” nel mondo del calcio, di Nicola Canonico.
In ordine di apparizione dal torneo 2021-2022 a tutto ilcampionato 2023-2024. Il “maestro” Zeman, Boscaglia, Gentile, il grande Fabio Gallo, Somma, l’immenso Delio Rossi ( che ha portato il Foggia alla finale play off ) Cudini, Olivieri, Vacca, Coletti e ancora Cudini. Un record “negativo” che la nostra memoria, pur facendo informazione da più di 40 anni, non riesce proprio a ricordare anche sfogliando con attenzione l’Enciclopedia sul Foggia scritta e pubblicata dal giornalista professionista Pino Autunno.
Una raccolta che ricorda la storia del nostro club e de suoi 104 anni. Anzi possiamo affermare con certezza che non si sia mai verificato. Morale della favola, dobbiamo farcene una ragione, Nicola Canonico rimarra seduto sul trono del comando del Calcio Foggia 1920 almeno per un’altro anno, quindi ci corre l’obbligo di ricordargli che le sue chiacchiere e i suoi proclami se li porta via il vento, perche’ li ha sempre scritti sulla sabbia. Non pensasse, il grande esperto di gestione in materia calcistica, nemmeno per un solo minuto, dopo che avra’ iscritto la squadra al prossimo campionato di Lega Pro, di presentarsi nella sala stampa dello Zaccheria, con il supporto di “qualcuno” che li’ dentro non meriterebbe di starci e “ammorbarci” con uno dei suoi soliti monologhi per dirci che faremo ualtro campionato all’insegna del risparmio economico, del ridimensionamento, dignitoso e bla, bla, bla, bla le solite baggianate a cui siamo abituati da tre anni, perche’ nella stagione appena conclusa la squadra rossonera non e’ riuscita nemmeno a conquistare l’ultima posizione utile (la 10a ) per accedere ai play off, tra la vergogna, le risatine e gli sberleffi che gran parte dell’Italia del pallone si e’ fatta alle nostre spalle, a cominciare dalle piazze di Taranto, di Picerno, di Caserta, di Latina e soprattutto di Cerignola che ci hanno superato nella classifica finale. Questo senza nulla togliere alle Citta’, ma credeteci la differenza tra queste realta’ calcistiche appena elencate e il Calcio Foggia 1920 ,oltre alla storia e al blasone, ci passano 11 campionati di serie A e 27 di serie B oltre a Presidenti del calibro, solvibilita’, competenza e moralita’ come Mimì Rosa Rosa, Antonio Fesce e Pasquale Casillo. ( per citarne solo tre ) Quindi il signor Nicola Canonico, rifletta attentamente e si prepari con umilta’ alla prossima stagione affinche’ la squadra del Foggia possa competere, senza se e senza ma, per il vertice della classifica del campionato di serie C e pensare seriamente e con orgoglio di giocarsi la promozione, dopo anni di “sofferenze”, per approdare in serie B.