Bonifacio VIII fu l’ unico Papa, processato dopo la sua morte, nell’ottobre del 1303, perche’ voleva imporre il potere ecclesiastico su quello monarchico. Da qui nacque la frase : ” Interrogato il morto, non rispose.” Cosa ci preme dire con questa similitudine? Che in questi ultimi 14 giorni abbiamo assistito ad un tira e molla abbastanza “patetico” e senza soluzione, se così vogliamo inquadrarlo, dove da una parte c’era una trattativa in atto per la cessione delle quote azionarie del Calcio Foggia 1920, cioe’ c’era chi aveva chiesto e ordinato di verificare se si poteva “vendere” il 51% in suo possesso, Nicola Canonico. Da una parte c’era un “garante” che mediava e cercava di mettere insieme le varie offerte da proporre a chi voleva vendere, cioè la Sindaca Maria Aida Episcopo e l’Assessore allo Sport Mimmo di Molfetta con l’Amministrazione del Comune di Foggia. Poi c’era chi avrebbe voluto “comprare” le quote maggioritarie , senza riuscire nel suo intendo per la seconda volta in tre anni e in due momenti diversi, cioè gli imprenditori di Foggia e della Capitanata, capeggiati da Antonio Salandra e Annino De Finis. Ma tutti si sono dimenticati o forse hanno sottovalutato la parte più importante della trattativa, rimasta silente e tranquilla alla finestra, cioe’ la socia di minoranza Maria Assunta Pintus. Da venerdi’ scorso, giorno in cui ‘ Nicola Canonico,con una Pec, pare abbia ritirato e revocato dalla Sindaca della nostra Citta’, l’ ordine di fare da mediatore e da garante, per la trattativa inerente la cessione delle sue quote del 51% a favore di eventuali acquirenti che, presentando le loro offerte, si sarebbero potuti avvicinare e finalmente conquistare il vertice del sodalizio di via Gioberti per poi diventarne così i nuovi proprietari. Dicevamo e’ da venerdi’ scorso che aspettiamo e cerchiamo di capire, ( come si fa quando si va nello studio di un Medico, tra preoccupazione e perplessita’, in attesa di quello che ti verra’ diagnosticato ) chi per primo fara’ un comunicato oppure una conferenza stampa, per far sapere alla Citta’, ai tifosi e a tutti gli organi d’informazione, quali sono state le difficolta’ e le problematiche che hanno “incagliato”, almeno per il momento, la trattativa del passaggio di proprieta’, fino a farla forse, definitivamente saltare. Oggi e’ il 21 maggio e ancora non sappiamo se sara’ l’Amministrazione Comunale a fare il primo passo oppure Nicola Canonico oppure perche’ no gli imprenditori locali, cioe’ quelli che con più insistenza e caparbieta’ hanno cercato di raggiungere l’obiettivo finale per l’acquisto della societa’ rossonera. E adesso quale scenario si prospetta da oggi a qualche giorno, perche’ se non ve lo ricordate, tra il 24 e il 31 maggio e poi il 4 giugno, Nicola Canonico che e’ tornato ad essere il proprietario a tutti gli effetti delle sue quote, mai cedute e vendute, dovra’ ottemperare a tutti gli oneri economici che la Lega Pro in maniera “perentoria” vuole che siano soddisfatti. Siamo abituati, da ormai tre anni, che quando c’è di mezzo Nicola Canonico non e’ mai come sembra. Gli scenari amministrativi e tecnici troppe volte sono mutati quando sembravano in dirittura d’arrivo, quindi non ci meravigliamo se anche questa volta c’è stata una “l’involuzione” della trattativa sulla cessione del 51 % delle quote azionarie, quando invece sembrava che si sarebbe potuto arrivare ad una soluzione definitiva e positiva. Ci può essere ancora del tempo disponibile? Sembrerebbe impossibile ma abbiamo appena detto che con Canonico, quello che sembra possibile diventa complicato, mentre ci auguriamo questa volta che quello che sembra oggi “irrealizzabile” finalmente possa avere una conclusione positiva , con buona pace e soddisfazione di tutti ma proprio di tutti.