Il Foggia e il suo infinito “paradigma”

Il complesso delle teorie e dei fatti accaduti in questi quattro anni alla società e alla squadra del Calcio Foggia 1920 hanno dell’incredibile. Questi accadimenti hanno però un nome ben preciso che porta il nome di “Paradigma”
Siamo parlando di un un sostantivo maschile che ha accompagnato le vicende della società rossonera, la quale ha avuto perennemente una visione “contorta” del suo ruolo nel panorama calcistico professionistico della sua categoria. Un ruolo che La proprietà rossonera, nella persona del suo ex presidente, ha attuato e perpretato scientemente e furbescamente per tutto questo periodo in cui è stata al vertice della sua “orrenda” e “squallida” gestione.
Nell’uso comune, il termine “paradigma” può essere definito il cambiamento spesso radicale della visione di come si dovrebbero portare avanti le proprie idee e si può associare benissimo anche nel portare avanti le idee in una società di calcio, significando delle specificità importanti per fare in modo di NON raggiungere MAI obiettivi e traguardi.
Esattamente quello che è stato fatto dal supponente e narcisista ex patron del Foggia insieme all’ affabulatore di suo figlio, durante il quadriennio che ha portato il Foggia ad una “caduta verticale” incontrovertibile e inarrestabile che è iniziata a giugno 2021.
Ma la squadra rossonera in una sola giornata in riva allo Stretto, sabato scorso, con tutti i pronostici sfavorevoli e soprattutto con tutte le traversìe he ci sono state e continuano ad esserci e ad imperversare all’interno della società e dello spogliatoio rossonero, ha cambiato il senso del suo “paradigma” trasformandolo in “paradigma positivista” e lo ha inserito e metabolizzato in se stessa con la convinzione inconscia che volontariamente oppure involontariamente ha fatto sua e che sta guidando la rotta della squadra e del suo allenatore, verso una difficile ma NON impossibile salvezza che cambierà sicuramente gli scenari, capovolgendo tutto e tutti superando le varie storture che ci sono state oltre al fatto di aprire una nuova pagina della storia del Calcio Foggia 1920 che ha bisogno, come comune denominatore, della ricerca di freschezza, di aria nuova, di novità, di programmi e di progetti validi che possano portare a puntare a breve e medio termine, verso traguardi e obiettivi migliori e in linea con le aspettative di una piazza come quella di Foggia.
Sicuramente però lo dovrà fare con la scelta di profili manageriali giusti e competenti inseriti nei posti apicali della nuova società che si insedierà in via Gioberti e che remino tutti dalla stessa parte senza mettere al primo posto il proprio “ego”, la propria “prosopopea” e soprattutto che NON guardino solo a raccogliere “denari” senza prima averli investiti. E la legge dell’economia che ci insegna che “per fare i soldi, devi spendere i soldi”.
La situazione che si è creata in questi quattro anni ha portato una persona, l’ex patron rossonero, ad un tottale, paradossale e infinito FALLIMENTO su tutti i fronti e sotto tutti i punti di vista vine visto e valutato.
A questo proposito ci piace ricordare a tutti coloro che NON hanno vissuto i tempi dei Zemanlandia e del Foggia in serie A, che la società del Foggia Calcio all’epoca si reggeva su un gruppo ridotto di appena cinque figure dirigenziali che portarono la società e la squadra ad un passo dalla qualificazione in Coppa Uefa e queste figure manageriali erano: Pasquale Casillo Presidente, Mauro Finiguerra Amministratore Unico, Franco Atamura Team Manager, Peppino Pavone Direttore sportivo e Zdenèk Zeman allenatore.
Ma soprattutto NON esistevano altre figure come tuti i sodali, gli scendiletto, gli zerbini e i leccaculo che hanno ruotato intorno all’attuale ex proprietà rossonera in questi anni.
Sabato prossimo, cioè tra 4 giorni, il Foggia si gioca il tutto per tutto davanti a più di 7000  tifosi per raggiungere la salvezza, che sicuramente arriverà e sarà il “paspartù” per riavvolgere il nastro e ripercorrere e dimenticare mentalmente tutte le cose negative che hanno caratterizzato e accompagnato il popolo rossonero in queste ultime quattro stagioni per poi aprire le porte, anzi il portone, ad un nuovo capitolo della storia del Calcio Foggia 1920.

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