E’ terminato ieri 27 aprile 2024 il campionato dignitoso anzi disastroso del Calcio Foggia 1920, con la gara di Teramo contro il Monterosi Tuscia finita con una malinconica e squallida sconfitta per 1 a 0 che ha sancito l’ennesimo “fallimento sportivo ” accumulato in tre anni da questa societa’ e dal suo maggior azionista (!). In questo campionato 2023-2024 appena concluso NESSUNO e sottolineamo NESSUNO che abbia rappresentato i gloriosi colori rossoneri puo’ essere salvato. Primo fra tutti, con le maggiori responsabilita’, il “PROPRIETARIO” del 51% delle quote azionarie (!), che poi a tutti gli effetti non e’ proprietario di nulla. A seguire il “DIRETTORE SPORTIVO” che di questo incarico che gli e’ stato affidato dal proprietario (!) non conosce l’ Abc, nè il significato del termine ma nemmeno come andrebbe svolta questa mansione nell’ambito del calcio professionistico. Per non parlare del “DIRETTORE GENERALE” a cui piace fare la “vetrina televisiva” ma che non ha mai saputo esprimere un vero parere personale, limitandosi a riportare sempre e soltanto i dettami del suo padrone. Cosa possiamo dire delle “COMUNICAZIONE” sempre e solo parziale e MAI a 360°, coordinata dalla societa’ di viale Ofanto e inoltrata dalla sua “area comunicazione” che secondo noi ha favorito solo alcuni organi d’informazione.. Anche l’ AREA TECNICA con tutto il suo staff, allenatore compreso, hanno colpe gravi, perche’ NON hanno saputo portare la squadra almeno nei play off per il quarto campionato consecutivo. E infine i “CALCIATORI”, tutti indistintamente, nessuno escluso, sia coloro che sono “scappati” o sono stati “ceduti” a gennaio dopo aver boicottato lo spogliatoio rossonero ma anche quelli che sono arrivati dopo e che NON hanno saputo imprimere quel qualcosa in piu’ per raggiungere l’obiettivo minimo dei play off, in un campionato mediocre al punto di dover vedere davanti al FOGGIA in classifica e promossi alla “post season” del torneo, l’AZ Picerno, ( che ha fatto un gesto di grande fair play verso la Juve Stabia indossando una maglietta commemorativa alla promozione in B delle “vespe”) il Giugliano, l’Audace Cerignola, il Latina e la neo promossa Casertana per citarne solo alcune, senza nulla togliere a queste Citta’ e alle loro squadre di calcio. NON possiamo salvare nessuno anzi dobbiamo inserire anche i “TIFOSI” organizzati che hanno commesso diversi errori quest’anno perche’ sono stati MUTI, CIECHI e SORDI, quindi indirettamente “complici” involontari di tutte le nefandezze, le bugie e la mediocrita’ organizzativa e programmatica di questa societa’ che sono paragonabili solo ad uno spettacolo “circense”. Giri di giostra che si sono susseguiti in queste tre stagioni e che solo da qualche mese, una parte di loro, ha iniziato a rendersi conto con chi oggi, dopo tre anni, abbiamo a che fare.
Per chi dimentica facilmente ma anche per quei pochissimi e insignificanti “nostalgici” e “zerbini” che ancora supportano questa proprieta’ “circense” , vogliamo rispolverare le loro menti ripercorrendo velocemente e in maniera molto sintetica tutte le fasi che hanno accompagnato la piazza calcistica di Foggia, i tifosi e tutti gli addetti ai lavori, quelli seri, al cospetto del dilettantismo e della superficialita’ oltre a tutti i vari “voli carpiati” degni della migliore Tania Cagnotto, che questa proprieta’ (!) ha fatto vivere ad un’intera Citta’ e alla squadra di calcio rossonera, tutto nel periodo delle sua gestione, fatto solo di bugie e improvvisazione.
Partiamo dal primo anno in cui si insedia al vertice del Calcio Foggia 1920 un imprenditore (!) di Palo del Colle ( BA) che dice di avere un grande esperienza per i molti anni passati nel calcio ma poi si scopre che la sua esperienza si e’ determinata solo con squadre di bassa levatura e di categoria inferiore. Si presenta acquistando il 51 % delle quote del Foggia dalla Dott.ssa Maria Assunta Pintus, anche se risulta che al momento non sono ancora state onorate economicamente peraltro con l’apertura di contenziosi presso i Tribunali di Bari e Cagliari e che non ha avuto ancora una soluzione definitiva. Lo spettacolo circense della nuova proprieta’ (!) del Calcio Foggia 19230, proseguira’ con la presentazione in “pompa magna” di Zdenèk Zeman e Peppino Pavone che tornano a reggere le sorti dell’area tecnica del Foggia dopo diversi anni. Ma perche’ si decide per questa soluzione, forse per entrare in empatia con l’ambiente e con i tifosi rossoneri? Sicuramente sì, anche se questa operazione NON e’ MAI riuscita all’azionista di maggioranza (!) del Foggia se non solo con pochi adepti e con persone lontane anni luce dal conoscere le dinamiche del calcio, Anzi nella sua prima stagione, prima e durante il campionato iniziano gli screzi e gli scontri con il tecnico Boemo e con il direttore sportivo, per le tante ingerenze che la stessa proprieta’ (!) voleva forzatamente “imporre” nello spogliatoio rossonero. Ricordate la fascia di capitano tolta ad Alessio Curcio? Una presa di posizione fatta solo per cercare di delegittimare, peraltro senza riuscirci, chi gliela aveva messa sul braccio. E la sceneggiata dell’esonero di Peppino Pavone, con la rivolta immediata dei tifosi e del tecnico Boemo che si rifiuto’ di condurre l’allenamento, fino a quando l’esperto azionista di maggioranza (!) non torno’ sulla sua decisione. Vogliamo parlare della firma “farlocca” sul rinnovo contrattuale di Zeman? Cosa che in tutti i suoi anni, il “Maestro” non ha mai fatto con nessun Presidente sia in serie A, in B, in C e anche in serie D. Tutte queste azioni insieme a tante altre, alla fine della stagione, hanno messo in condizioni sia Zeman che Pavone a lasciare la panchina e la direzione sportiva del Foggia. Per non parlare dell’epurazione di tre tesserati “foggiani” che erano nei quadri tecnici, mandati via solo perche’ seguivano e supportavano le idee di Pavone e Zeman. Parliamo del Medico sociale Dott. Antonio Macchiarola, il Responsabile della Comunicazione Lino Zingarelli e il Team Manager Mario De Vivo. Il campionato comunque finisce con il Foggia ai play off eliminato dalla Virtus Entella davanti a 2000 tifosi giunti in Liguria che alla fine della partita osannarono tutta la squadra e lo staff tecnico. Una squadra costruita da Peppino Pavone con pochi “spiccioli” messi in badget dalla proprieta’ (!) e fatta di giocatori semi-sconosciuti provenienti da squadre di categoria inferiore ma che dopo aver giocato a Foggia un anno sotto la guida dell’allenatore di Praga, si sono visti aumentare del 30% il loro valore di mercato da tutte agenzie di calcio piu’ quotate.
Finita questa sofferta parentesi del primo anno di gestione da parte del “super esperto” azionista di maggioranza (!) rossonero, inizia la seconda stagione del Calcio Foggia 1920. La proprieta’ (!) sceglie un direttore sportivo nuovo ma ai più sconosciuto, tale Belviso e si prende come tecnico Robero Boscaglia, che non allenava da diverso tempo. Furono fatti grossi proclami e fuochi d’artificio alla presentazione della stagione agonistica che portarono piu’ di 4000 abbonati e bei soldoni nelle casse del Foggia ma fu costruita anche una squadra di “figurine” poco inclini agli schemi del tecnico di Gela, che infatti dopo sette partite e solo 4 punti fatti, “evaporo’ ” e fu esonerato insieme al direttore sportivo. Sara’ solo il promo allenatore esonerato dei quattro che si alterneranno sullla panchina rossonera cosi’ come pure il primo dei tre direttori sportivi. Arriva quindi Fabio Gallo, direttamente dalla Nazionale dell’Arzenaigian dove faceva il secondo a De Biasi, voluto dal nuovo direttore sportivo Matteo Lauriola ma viene subito apostrofato dal proprietario (!) del Foggia come l’allenatore che metteva i “cinesini” sul terreno di gioco. Fabio Gallo invece, fregandosene delle “affermazioni” a lui rivolte dalla proprieta’ (!), porta il Foggia dal penultimo posto con 4 punti fino a al quarto posto con 43 punti per poi “dimettersi” esausto per le tante ingerenze e vessazzioni che sia il maggior azionista (!) che il nuovo Ds Sapio gli facevano domenicalmente prima delle partite quando il tecnico gli comunicava la formazione da mandare in campo e soprattutto durante la settimana. ( vedi il caso del giovane Battimelli ) La proprieta’ (!) , quindi, affida la squadra a Mario Somma che era ormai un “pensionato” della panchina e si dilettava a fare il telecronista per le partite di Lega Pro trasmesse dalla Rai. Un mese esatto, giusto per far scivolare i rossoneri dal 4° al 7° posto e capitola anche lui per arrivare ( non si e’ mai saputo come ) a Delio Rossi. Il tecnico Romagnolo con il suo carisma e il suo carattere di unomo verticale e di “sergente di ferro”, mette subito in riga sia la proprieta (!) che il direttore sportivo, lo fa sparire con il suo telefonino dalla panchina e blinda la squadra e lo spogliatoio, conduce il Foggia fino alla finale play off persa contro il Lecco, pero’ pur avendo un’altro anno di contratto, a sorpresa a fine play off Delio Rossi lascia la pamchina rossonera. Tutto questo nel secondo anno di gestione di questa societa’ portata avanti da dilettanti e pressapochisti, senza un progetto e senza un programma ma gestita solo con inerzia e molta sufficienza.
E arriviamo a questa stagione appena conclusa 2023-2024, la terza. Il “tendone del circo e la relativa “giostra” aprono il sipario con il solito monologo della propriieta’ (!) che in una conferenza stampa convocata dopo la miriade di ricorsi per ottenere la riammissione in serie B , finiti a “tarallucci e vino”, propone un’atra farsa mediatica nella sala stampa dello Zaccheria intitolata ad un ex Presidente del Foggia, il Comm. Antonio Fesce, lui sì un Presidente con la ” P ” maiuscola. Qui si scopre l’epilogo piu’ folkloristico dei tre anni di questa proprieta’ (!) alla guida del Calcio Foggia 1920. Viene comunicato alla stampa e a tutti i tifosi che sara’ un campionato all’insegna del “risparmio econiomico finanziario”, del “ridimensionamento”, del “minutaggio” e soprattutto viene coniato dalla proprieta’ (!) un termine che nemmeno Mago Merlino si sarebbe sognato di pensare e di comunicare. Cioe’ il Calcio Foggia 1920 avrebbero dovuto disputare un campionato…..”dignitoso”. E tutto quello che viene sciorinato in quella conferenza stampa trova conferma dalla scelta di un tecnico, Mirko Cudini, con poca esperienza nei professionisti e che veniva da una retrocessione con la Fidelis Andria del campionato precedente. Al nuovo tecnico del Foggia, Mirko Cudini, che ha sempre adottato il sistema di gioco 4-3-3, il Ds Belviso, tornato purtroppo al suo posto dopo il fallimento e l’allontanamento della stagione 2021-2022 insieme al “grande esperto” e maggior azionista (!), viene messa a disposizione il giorno prima dell’inizio del campionato, una squadra completamente inadeguata e fuori dai canoni e dalle esigenze tecnico-tattiche dell’allenatore Marchigiano. Vengono acquistati giovani calciatori con poca esperienza in serie Ce soprattutto del girone C, un girone difficile con poca qualita’ tecnica ma con molto agonismo fisico . Il campionato inizia pero’ piuttosto bene, almeno fino alla gara contro il Brindisi con la squadra del Foggia che veleggia nelle prime posizione della clasifica. Poi cosa succede? Il buio più completo per diverse partite, con i satanelli che precipitano in caduta libera verso la zona medio-bassa della classifica. Ed ecco che arriva la grande “intuizione” del super esperto proprietario (!) del Foggia il quale decide di esonerare Mirko Cudini e di affidare la squadra al tecnico della primavera Massimiliano Olivieri, che però non fa in tempo a sedersi sulla panchina rossonera che, i “senatori” dello spogliatoio del Foggia ottengano che la squadra vada in “autogestione” e chge venga affidata al loro collega Antonio Vacca Jr che aspira a fare l’allenatore, seguendo i consigli di De Zerbi dalla lontana Inghilterra. L’eterno infortunato e riserva del Foggia chiede alla societa’ e ottiene di avere al suo fianco un amico che e’ appena stato esonerato dal Vastogirardi ( non dal Real Madrid ) sulla panchina rossonera, il suo ex “compagno di merende”, Tommaso Coletti. Insieme entrambi in un mese di esperimenti, usando come “cavia ” il povero Foggia, riescono a portare la squadra rossonera a due soli punti dalla zona PLAY OUT. La grande intuizione dal vertice (!) di viale Ofanto, naufraga miseramente, ( ma non c’erano dubbi ) quindi si torna sulle proprie decisioni e si richiama Mirko Cudini che pero’ per tornare vuole e ottiene l’epurazione dei “senatori sobillatori ” e fa sentire con forza la sua voce sulle scelte dei calciatori da prendere nel mercato di gennaio, rifatto completamente con l’acquisto di 10 nuovi atleti e quindi ex novo anche perche’ i due super esperti proprietario (!) e Ds, avevano toppato il precedente mercato estivo che possiamo definire una “fetecchia” sul piano tecnico . L’allenatore Marchigiano riporta la squadra fuori dalle sabbie mobili e fuori da una posizione scomoda e pericolosa, per arrivare, purtroppo senza riuscirci, ad un passo dai play off. Il resto e’ storia di oggi. Il Foggia, attenzione stiamo parlando del Foggia e non di una squadretta di oratorio, resta fuori dalla seconda fase del torneo di serie C dopo tre anni e una finale play off conquistata e persa nella scorsa stagione.

 

                 

Adesso cosa succedera’ ? Siamo certi che se NON ci sara ‘ a breve una svolta societaria a 360° con il cambio immediato dei vertici e del proprietario, (!) che sembra aver esaurito il suo mandato a Foggia e con il Calcio Foggia 1920, fatto solo di promesse, proclami e bugie non mantenute e soprattutto dopo tre stagioni “fallimentari” sia tecniche che economiche, con un bilancio in passivo di diversi milioni di euro, ( sembra piu’ di 6.000.000 ) saremo purtroppo costretti a vedere riaprire il sipario sul “tendone del circo” e sulla “giostra” oltre che sul susseguirsi dei racconti di favole e bugie come faceva il “burattino” Pinocchio, come sappiamo che sono state raccontate negli ultimi tre anni a tutta la Citta’ di Foggia, a tutti i suoi tifosi che saranno costretti ancora a subirne tutte le conseguenze. E NON e’ finita qui. Fate molta attenzione perche’ le scadenze di giugno 2024 sono dietro l’angolo e stanno per arrivare sul Calcio Foggia 1920 in maniera “SPIETATA”.

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