Ricordate, lo avvamo scritto il 7 maggio scorso. A che gioco sta giocando Nicola Canonico? Ci sono state cinque manifestazioni d’interesse che sono arrivate sul tavolo aperto dalla Sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo e dal suo Assessore allo Sport Mimmo di Molfetta ma alla fine della giornata di ieri sembra che ne siano rimaste solo due. Peraltro sono due offerte che gia’ erano state presentate in tempi diversi sia da parte degli Imprenditori locali capeggiati da Antonio Salandra e Annino De Finis e anche quella proposta  dall’ imprenditore di Villa Literno  Nicola Di Matteo, che pero’ e’ sembrata alquanto “aleatoria” perche’ sembra, detto da Di Matteo, che lui voglia prima accedere all’acquisto del 51% di Nicola Canonico per poi arrivare a Foggia, ( ieri  era in Romania per lavoro ) e guardare con i suoi commercialisti i debiti che esistono ma allo stesso tempo ha anche affermato in una intervista che se la debitoria sara’ troppo alta e fuori dalla sua portata. si tirerebbe indietro. Ma non e’ certo cosi’ che si conducono le trattative per entrare in possesso delle quote di  una societa’, qualsiasi essa sia, commerciale o calcistica.  E’ per questo motivo sostanziale e oggettivo, che la cordata degli imprenditori di Foggia e della Capitanata e’, secondo noi, in vantaggio per rilevare le quote di Nicola Canonico, sempre se  lo stesso imprenditore di Palo del Colle, decidesse di fare qualche passettino indietro rispetto alle sue pretese iniziali.

           

I  “Garanti” di queste trattative all’interno di una Istituzione che e’ il Comune della Citta’ di Foggia, hanno profuso tutto lo sforzo possibile e tutto il loro sostegno per far sì che si potesse arrivare ad una conclusione positiva della situazione della quale si sono fatti carico. Lo hanno fatto e lo stanno facendo per la Citta’ e soprattutto per la squadra di calcio, che resta non dimentichiamolo, un patrimonio di tutta la comunita’ Dauna e non di singoli personaggi. Poi c’è anche un’altro aspetto da non sottovalutare ,la Sindaca Maria Aida Episcopo, l’assessore Mimmo Di Molfetta con tutta l’Amministrazione Comunale, non hanno nessuna voglia di uscire sconfitti da questa “telenovella Kafkhiana”, per un motivo non solo sportivo ma anche politico. Ma e’ anche vero, allo stesso tempo, che non potevano e non possono  andare oltre le loro competenze specifiche. Le due manifestazioni d’interesse, che sono arrivate sul tavolo delle trattative, non hanno permesso ad altri  gruppi industriali o cordate oppure singoli imprenditori, di avvicinarsi all’acquisizione delle quote di maggioranza del Calcio Foggia 1920. Questo perche’ le “clausole vessatorie” poste come out-out sia dalla cordata Salandra-De Finis che da Di Matteo, non ci crederete ma sono molto simili. Le elenchiamo di seguito per darvene contezza: 1) Chiudere il contenzioso con la socia di minoranza Maria Assunta Pintus. ( a proposito se il Calcio Foggia 1920 dovesse fallire, dobbiamo smentire la leggenda metropolitana che la Lady di Cagliari venga  trascinata nello stesso fallimento e perdere i soldi che avanza dal suo socio di maggioranza, perche’ NON e’ così e lo ha spiegato ieri molto bene  a Mitico Channel,  con grande  precisione e meticoloso tecnicismo giuridico, l’Avvocato Michelangelo Metta che nonostante sia un “eretico e dissidente ” segue dall’inizio tutta la “querelle” Canonico-Pintus ) 2) Emettere una fideussione a garanzia dei debiti non dichiarati in bilancio. 3)Liquidare i calciatori a tutto il 30 giugno 2024. L’Amministrazione Comunale però ha chiesto alle parti, abbastanza basita e anche un poco stizzita, di rivedere le proprie posizioni e spera di poter chiudere definitivamente la contesa entro lunedi prossimo 20 maggio.  Ieri pomeriggio c’è stato un colpo a sorpresa della cordata locale che in una call con la Sindaca ha chiesto di sapere entro oggi il reale valore della debitoria da Nicola Canonico, a tutto il 31 maggio  e solo dopo riformulera’ una nuova proposta d’acquisto, questa volta  definitiva.

 

               

Il tempo stringe e le chiacchiere stanno a zero: Il futuro della societa’ e della squadra rossonera camminano sospesi sul ” filo del rasoio” , quindi molto sottile che tende a rompersi. Nicola Canonico sa perfettamente che certe condizioni hanno provocato diverse reazioni nell’ambiente rossonero e anche in lui stesso. Ma c’è da dire che gli Imprenditori interessati all’ acquisizione delle quote del 51% non sono degli sprovveduti e vogliono, per poter salvaguardare l’investimento che eventualmente si appresterebbero a fare, vederci chiaro soprattutto con i numeri e quindi sicuramente con loro il gioco delle “tre carte” non funziona. Attenzione c’è dell’altro. Se non si dovesse arrivare alla definizione dei nuovi acquirenti in tempi brevissimi, pensiamo che il maggior azionista del Foggia, si potrebbe sentire anche in diritto di dire che neanche la Sindaca con l’Amministrazione Comunale e’ riuscita a trovare la soluzione giusta per salvare la societa’ rossonera da questa situazione a tinte fosche, visto che ha detto e ribadito più volte che non ha nessuna intenzione di iscrivere, entro il 4 giugno prossimo, la squadra al prossimo campionato di Lega Pro 2024-2025.  Ma la speranza in tutti e’ che lo sforzo e la mediazione della “Garante”, cioè la Sindaca con tutta l’Amministrazione Comunale riescano  a convincere Nicola Canonico comunque ad iscrivere la squadra nei tempi tecnici stabiliti dalla Lega Pro per  poi fare una lettera d’intendi e manifestare la sua ferma volonta’ di uscire definitivamente dal Calcio Foggia 1920.  Ma in questo “baillame” sapete come potrebbe andare a finire purtroppo se al tavolo delle trattative si stesse davvero attuando  il gioco delle “tre carte”  da parte del maggior azionista del Calcio Foggia con le due cordate che hanno manifestato per l’ennesima volta l’interesse verso l’acquisizione delle quote di maggioranza della societa’ e della squadra rossonera?
” UNA SOLA CARTA VINCE SEMPRE E LE ALTRE DUE PERDONO INESORABILMENTE “

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