Eccoci qua. Ne eravamo certi. Prima o poi doveva sccadere. Dopo aver ascoltato per tre anni gli “sproloqui” del padre, l’azionista di maggioranza (!) del Calcio Foggia 1920 e letto gli “insulti” della madre, e’ arrivato sulla scena, il !pargolo” della famiglia, il ” profeta ” illuminato del pianeta pallonaro, che ha il ruolo di vice maggior azionista(!) e decide una sera degli ultimi giorni dell’anno 2023 di mettersi seduto su uno sgabello di una televisione locale, davanti ai tifosi e agli amanti della gloriosa maglia rossonera e della squadra di calcio della propria Citta’, per pontificare le sue verita’, a pochi giorni dall’ingresso del 2024, anche se, diciamocela tutta ne avremmo fatto volentieri a meno di questo teatrino . Il “pargolo” nelle vesti di difensore della patria podesta’, racconta, con la sua spiccata flessione e cadenza, in una lingua che a Foggia provoca l’orticaria solo a sentirla, criticando tutto e tutti, senza nemmeno sapere di chi e di che cosa parla . Legge dal suo telefonino un messaggio che fu mandato al padre , azionista di maggioranza (!) del Foggia, spacciandolo per essere stato inviato un mese fa mentre sapeva benissimo dalla data impressa al lato del messaggio che era stato scritto e inviato ad agosto 2023, cioè ancora prima dell’inizio della stagione agonistica in corso e pontifica sul latore del messaggio che non e’ presente e non puo’ replicare o fare con lui un contradditorio, come la regola impone, al suo monologo pieno di insulti gratuiti. Per difendersi poi colui che viene tirato in ballo si vede costretto a puntualizzare come sta facendo ora, via social,  per salvaguardare e tutelate la sua immagine e la sua persona. Chi mando’ quel messaggio non rinnega la veridicita’ e il contenuto dello stesso, bensì il suo valore temporale che e’ molto importante, infatti quell’ sms voleva servire per sotterrare l’ascia di “guerra” e ricominciare tutto da capo con buoni propositi, pero’ poi gli eventi che sono accaduti fino ad una settimana fa, come ben saprete , hanno fatto si che le cose prendessero una piega diversa, ci riferiamo per esempio ai risultati della squadra, al silenzio assordante della societa’ e la “cacciata” dell’allenatore, che e’ solo l’effetto del problema e non la causa che invece va ricercata altrove. Il “baby” di famiglia, si e’ messo sullo sgabello offertogli come proscenio della Tv locale, per pontificare e per tessere le lodi della sua famiglia che si sta sacrificando per il bene del calcio foggiano e soprattutto per lodare il nuovo “messia” della panchina del Foggia, che fara’ certamente risparmiare non solo i soldi al maggior azionista(!) ma anche altre brutte figure, come quelle della scorsa stagione, allorquando non bastarono 5 allenatori e 3 direttori sportivi per raggiungere un obiettivo che tre anni fa la stessa proprieta’ (!) rossonera nel giorno del suo insediamento aveva promesso al popolo di Foggia, ormai stanco di vivacchiare nel limbo della serie C. Parlavamo del nuovo “messia” che si chiama Antonio Vacca, il quale approfittando del patentino di Olivieri che e’ autorizzato a  sedere in panchina mentre lui ci va come riserva perche’ ormai annoverato tra le “vecchie glorie” del calcio e anche  con un ottimo contratto, e’ di fatto l’allenatore in “pectore” dei satanelli da due partite. Un nuovo ruolo che si e’ ritagliato di aiutante tecnico prima di “emigrare” in Inghilterra per intraprendere il suo nuovo lavoro di, addetto che gli appunti dell’allenatore che non volino via, nel Brighton. E qui la frase del Principe Antonio De Curtis in arte Toto’ casca come il cacio sui maccheroni ” ma mi faccia il piacere”. Una domanda poi, sorge spontanea. Dove vuole arrivare questo Foggia? La misura ci sembra ormai colma. Il “pargolo” ha detto che bisognera’ risalire la classifica, che si faranno acquisti mirati, che lo spogliatoio e’ coeso e compatto, che la societa’ naviga in ottimo stato di salute economica e finanziaria, che chi viuole comprare il Foggia deve versare solo le fidejussioni relative all’iscrizione e zero euro per il titolo sportivo ma che deve accollarsi tutti i debiti e tuti i costi di gestione. Tutto vero, ma…..c’è sempre un ma.

 

           

Dov’è allora il problema? Pare che non esista, il padre del “pargolo” e’ stanco, omai si sente sotto un fuoco di fila estenuante e sempre sotto attacco, ormai non più sostenibile, quindi il pensiero ci fa capire che forse si e’ arrivati al termine del percorso che era stato promesso per la risalita tra i cadetti, cioe’ tre anni? Invece no, l’attuale proprieta (!)  resta in sella e  procede, ma fino a quando ci chiediamo? Non si sa. Si continua invece a gettare fango verso chi si permette di raccontare quello che accade tacciandolo di non essere informato o di non avere la qualifica per farlo, quindi si vede la “pagliuzza” nell’occhio dell’altro e non si vede la “trave” nel proprio occhio. Insomma quando si “esplicita”  il 4° comandamento “Onora il padre e la madre”, bisognerebbe anche pensare attentamente a chi lo ha detto e lo ha fatto scrivere sulle Tavole di Mosè, vogliamo ricordare al “pargolo” della famiglia azionista di maggioranza (!) del Calcio Foggia 1920, che paragonarsi a Dio, e’ davvero troppo e si potrebbe rasentare la “blasfemia” finendo col dare ragione all’ex Direttore di Rete 4, che in tempi non sospetti affermo’ con assoluta chiarezza……….  CHE FIGURA DI M**** “

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