Guardate attentamente la classifica di serie C girone C dopo la prima giornata di ritorno e rendetevi conto che il Foggia è fuori dai play off, superato dal Potenza di Marchionni e dal Sorrento. La sua caduta verso la zona play out lontana solo 6 punti è ormai inarrestabile. Tutto alla vigilia di due gare determinanti contro il Giugliano e l’Avellino.
Contro il Taranto la prestazione dei rossoneri nella prima mezz’ora è stata vomitevole, poi gli ultimi 15 minuti un po’ di coraggio ha fatto si che si aprisse la speranza di poter fare qualcosa di diverso ma poi nella ripresa solo normale amministrazione senza mai impensierire la forte difesa Jonica. Quello che abbiamo sentito a fine gara da Coletti non ci ha convinto per niente. Prima di tutto è fastidioso sentirlo parlare al plurale, dire sempre noi, come se al suo fianco ci fosse stato qualcuno, chiaro era il riferimento al suo amico Vacca, ma parlare di coraggio e passione non basta, ci vogliono gli schemi, la condizione atletica che non c’è, gli uomini e la qualità. Non basta per il duo che al momento è stato chiamato dalla proprietà (!) a fare da allenatore alla squadra, “scimmiottare” il gioco e il modulo del loro mentore De Zerbi. Ognuno dovrebbe avere la propria linea e la propria idea di gioco che non può essere inculcata in tre giorni, altrimenti si rischia di fare figure barbine come quella che il Foggia ha fatto contro il Taranto. Resettare tutto subito e aspettare che il mercato possa portare alla rosa dei rossoneri quelle 5 pedine che occorrono come il pane. Un portiere,un play, un esterno di sinistra, un centrale di difesa e un attaccante che possa assicurare fino a giugno almeno 10 reti. Ma in una fase di ridimensionamento che la proprietà (!) sta attuando, al punto di non aver preso un allenatore di nome e con le palle, cosa possiamo aspettarci. Vivremo il resto del campionato galleggiando tra la 10a e la 15a posizione sperando di non entrare nei play out e neanche nei play off, perché andremmo incontro in questo caso ad una figuraccia senza uguali. A meno che? A meno che non si corra ai ripari per sistemare una squadra mal costruita ed ora in mano a due aspiranti allenatori, anzi un allenatore e un calciatore, che devono ancora dimostrare il loro valore e la loro capacità di stare seduti sulla panchina del Foggia ma il dispiacere più grande è che la cavia la debba fare proprio il Calcio Foggia 1920, con i rischi che potrebbero rivelarsi alla fine molto nefasti. Speriamo che giorno 16 gennaio l’incontro tra il maggior azionista (!) E la Dott.ssa Episcopo, Sindaco di Foggia, produca qualcosa di serio, importante e definitivo altrimenti la strada verso l’ennesima stagione calcistica ” fallimentare” sarà una realtà dalla quale potrebbe essere difficile riprendersi.