Ricordiamoci chi siamo e da dove veniamo

Quello che non riusciamo a comprendere, in questi giorni difficili, è questo alone di pessimismo e soprattutto di vittimismo che accompagna, prima dell’inizio di questa stagione agonistica 2025-2026, la squadra del Calcio Foggia 1920.
Ma perdonateci, dobbiamo forse puntare a vincere lo scudetto? Dobbiamo per caso disputare la Champions League? Dobbiamo giocare forse il campionati di serie A contro le corazzate che lo disputano? Allora, se non rientriamo in nessuna di queste dinamiche perchè dobbiamo farci attanagliare da una percezione di esasperata agonia? IL Foggia per chi non lo avesse capito oppure fa finta di non capire, deve disputare l’ennesimo campionato di terza serie ed è questa la dimensione in questo momento della nostra storia calcistica.

E’ Inutile stare sempre a pensare a ciò che abbiamo vissuto negli anni d’oro quando il Foggia con Rosa Rosa, Fesce, Casillo e l’epoca di Zemanlandia, faceva parlare tutta l’Italia e faceva fare brutte figure quando incontrava a squadre del blasone e del calibro di Milan, Juventus e Inter.
Per cortesia, guardiamo in faccia alla realtà, il Foggia di oggi è una squadra che naviga da diversi lustri nel limbo della serie C peraltro con risultati poco soddisfacenti e soprattutto da quattro anni, purtroppo, non ha raggiunto nessun risultato e nessun obiettivo degno del passato ma questo è quello che accade oggi , quindi facciamocene una ragione. Questa quinta stagione della gestione di Nicola Canonico alla guida deil club rossonero è iniziata esattamente sulla falsa riga delle ultime due. Siamo arrivati al 4 agosto e la situazione, paradossalmente, è ancora peggiore dello scorso anno in cui non solo il Foggia non ha mai lottato per il vertice della classifica, non solo ha cambiato 5 allenatori e 3 direttori sportivi ma alla fine si è salvato per il rotto della cuffia nell’ultima partita della stagione che era il “play out” giocato contro il Messina.
Siamo tutti d’accordo che le aspettative , da parte della piazza e dei tifosi, erano quelle di disputare una stagione, quella che sta per iniziare, all’insegna del riscatto e della tranquillità.

 

Soprattutto dopo che Nicola Canonico è riuscito a riportare sulla panchina rossonera Delio Rossi ma non dimentichiamo che già dal 31 marzo scorso in occasione di una conferenza stampa del proprietario delle quote di maggioranza del Calcio Foggia 1920, già si erano materializzati alcune crepe  che facevano presagire che il “castello delle illusioni” stava per crollare.
In quella giornata furono fatte delle dichairazioni molto forti con qualcuna che rasentava una velata “minaccia sportiva” che poi a distanza di 5 mesi si sta rivelando concreta e senza soluzione di continuità.
Prima l’abbandono da parte della proprietà della Presidenza della società e della squadra al proprio destino, senza più immissione di soldi da spendere per la causa rossonera e senza controllo, lasciando il gruppo in balia di sestesso. Poi però si è saputo a distanza di qualche mese per quale motivo, giustificato, si era arrivati da parte di Nicola Canonico a quella determinazione. C’era la volontà di portare la squadra fuori dalla Città e dalla provincia di Foggia per problemi legati alla mancanza delle strutture per fare gli allenamenti. Si è rincorsa per un mese l’ennesima trattativa per la cessione delle quote societarie andata poi a farsi benedire ma che ha fatto perdere altro tempo prezioso per la programmazione della stagione e poi la scelta dell’allenatore e del direttore sportivo avvivata con notevole ritardo e per finire, la costruzione della rosa dei calciatori dopo l’epurazione dei profili della stagione scorsa tra rescissioni varie e scadenza dei contratti ma anche la “pulizia generale” di gran parte dei quadri dirigenziali.
Insomma un vero e proprio “maquillage” che ha cambiato completamente il volto della società e della squadra e anche il trasloco del quartier generale nella provincia della BAT e precisamente in quel di Trinitapoli, vovuto principalmente ai contrasti con l’Amministrazione Comunale di Foggia sull’ utilizzo dell’impianto di Croci Nord e anche sulla condivisione dello Zaccheria con l’Heraclea Candela per la disputa delle partite casalinghe con tutti i problemi annessi al manto erboso dello stadio di viale Ofanto senza considerare i lavori di ristrutturazione dello stadio stessso che ha ridotto la sua capienza fino ad un massimo di 7000 posti facendo cadere anche l’ipotesi di aprire la campagna abbonamenti per la stagione 2025-2026.

La ciliegina sulla torta si è avuta il 19 maggio scorso per la società del Calcio Foggia 1920 e per la sua squadra, s infatti i è arrivata la messa in Amministrazione Giudiziaria da parte del Tribunale di Bari per ordine della DDA in collaborazione con la Questura di Foggia, in funzione di tutto quello che è accaduto e che tutti conoscono, ai danni dell’ex Presidente rossonero Nicola Canonico e di suo figlio.

                   
Adesso nel fare un riepilogo di tutto quello che è accaduto all’interno del Foggia da marzo ad oggi ed in attesa che la stagione abbia inizio tra 12 giorni con la prima gara ufficiale di Coppa Italia allo Zaccheria contro il Siracusa, siamo curiosi di capire a cosa serve tutto questo pessimismo, questo vittimismo ancora prima che parta la stagione?
Parlare prima è deleterio e pericoloso perchè potrebbe essere smentito in un attimo e oltretutto NON porta a nulla. Il Foggia è la squadra della nostra Città nel bene e nel male. Il Foggia è una questione sociale all’interno della vita della Città stessa. Il Foggia rappresenta l’orgoglio e la storia calcistica della nostra Città ed è per questo che bisogna remare tutti nellla stessa direzione abbandonando in questo momento delicato le critiche e i pregiudizi ma pensando che tutto è ancora possibile da realizzare affinchè non si navighi a vista ma si segua un progetto e un programma anche se non sarà ambizioso ma ci vuole pazienza e consapevolezza di chi siamo da dove veniamo e soprattutto che cosa, al momento, rappresentiamo nel panorama calcistico nazionale. L’arrivo di DelioRossi sulla panchina del Foggia consideriamola una garanzia assoluta e aspettiamo consapevoli di vedere quello che accadrà a partire da un presupposto incontrovertibile,
IL FOGGIA NON SI DISCUTE  SI AMA SENZA SE E SENZA MA.

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