Ma vogliamo renderci conto di come siamo caduti in basso che più in basso e’ impossibile sprofondare? Dove e’ finita la credibilità e il rispetto che il Calcio Foggia 1920 si e’ conquistato nei 105 anni dalla sua storia, con 11 campionati di serie A e 27 di serie B disputati? In quali mani siamo andati a finire?
Pensate a quello che e’ accaduto nel “week end” di questo fine settimana qcon la delegazione del Foggia che deve chiudere le operazioni del mercato di gennaio 2024-2025 ma si e’ a Milano più per fare una “gita fuori porta”, utilizzata NON per le trattative di compravendita dei calciatori ma per andare ad assistere al derby della Madonnina.
Ecco i protagonisti, ve li vogliamo presentare, Sono un proprietario dilettante tra i dilettanti, inserito nostro malgrado, in un contesto “professionistico”, una minestra riscaldata e un ristoratore che si e’ messo all’i,provviso a fare il direttore sportivo.
Ma per cortesia non scherziamo: Ma veramente dobbiamo ancora sopportare, senza fare nulla, queste angherie perpetrate sulla “nostra” squadra e all’interno della “nostra” società di calcio?
Basta, adesso la misura e’ colma, il popolo rossonero e’ arrivato al punto di non ritorno. Il Foggia NON merita tutto questo. NON e’ stato fatto nulla fin’ora per migliorare il valore di una squadra che e’ stata costruita come un “castello di carta” questa estate dal duo Canonico-Roma, una squadra senza equilibrio tattico e composta solo da calciatori che non giocavano da tempo nelle loro squadre e arrivati a Foggia con vari infortuni che non erano stati superati del tutto.
Il risultato e’ stato che solo nel girone d’andata sono stai cambiati cinque allenatori che si sono avvicendati sulla panchina rossonera. Il Foggia ha avuto risultati altalenanti e oggi ha una classifica, che alla vigilia della partita di sabato prossimo contro la corazzata Avellino, ci vede in piena zona polay out e non certo per colpa dell’ambiente, dei tifosi e degli addetti ai lavori ma solo ed esclusivamente per la “dabbenaggine” di una proprietà incapace di gestire una società e una squadra professionistica in una piazza come quella di Foggia e che adesso si presenta nell’ultimo giorno del calcio mercato di gennaio con due personaggi , come “il vecchio che ritorna, Belviso e un’ altro illustre sconosciuto trale Luigi Gentile che non sappiamo a quale titolo sia presente nella delegazione del Calcio Foggia 1920 a Milano.
Il mercato che dovrebbe essere fatto per portare cambiamenti sostanziali nella rosa della squadra di Luciano Zauri si sta rivelato un autentico “flop” laddove sono stati ceduti 5 calciatori più o meno buoni per far posto a 3 calciatori giovani, di sicuro avvenire ma pur sempre giovani ed inesperti della categoria.
In tutto questo contesto vorremmo capire Luca Leone, il nuovo direttore sportivo, chiamato per mettere ordine in uno spogliatoio ridotto ad una “guerra” tra Guelfi e Ghibellini, che cosa sta facendo? Accetterà di buon grado che la sua capacità e professionalità venga ridotta e messa sotto i piedi da “dilettanti allo sbaraglio”? Come mai non si dimette? E il tecnico Zauri cosa dice di questa situazione e del mercato che poteva e doveva fare qualcosa di meglio per lo stato di salute qualitativo e tecnico della rosa del Foggia?
In questo “profondo rosso….nero, quali prospettive attendono il “nostro” Foggia oggi nell’ultimo giorno di Calcio mercato e in un immediato futuro visto che si trova nelle mani di personaggi che con il calcio NON hanno nulla in comune , per la loro incapacità, superficialità e pressapochismo?
A questa domanda rispondere domani a bocce ferme e a mente fredda ma dovra’ rispondere l’unico giudice insidacabile che e’ solo il campo. La speranza e’ quella che la squadra rossonera riesca a mantenete in questa stagione la categoria e finalmente riesca a liberarsi al più resto di queste “zavorre” che stanno portando il Calcio Foggia 1920 a sprofondare in un’abisso senza nessuna soluzione di coninuita’.