Dopo l’ennesima figuraccia rimediata dal Foggia ieri sera al Partemio-Lombardi contro l’Avellino, perdendo per la 4a volta consecutiva dopo 7 partite giocate, vorremmo mettere in evidenza una statistica. Questo Foggia targato 2024-2025 ha molte “analogie” con la squadra del 20222-2023, che alla 7a giornata aveva 4 miseri punti, uno in meno di quelli che ha oggi la squadra rossonera, era penultima in classifica ed esonero’ Boscaglia’, mentre oggi l’allenatore e’ stato esonerato con una giornata d’anticipo. Ma quella e’ un’altra storia anche se poi ebbe un’evoluzione positiva con l’arrivo sulla panchina prima di Fabio Gallo e poi con Delio Rossi arrivando in finale. Ci eravamo gia’ espressi giovedì scorso dopo partita e la sconfitta contro il Giugliano e siamo dell’idea che quando tutto gira per il verso giusto, tutti i componenti del club ricevono i complimenti ma quando le cose vanno, purtroppo, come stanno andando in questo periodo di inizio campionato, le colpe e le responsabilita’ sono in eguale misura di tutti e vanno divise, ognuno per per proprie competenze, con equita’. Nicola Canonico hs avuto il coraggio di prendere una decisione drastica, esonerando Massimo Brambilla, su cui si era puntato per un profetto a breve e medio termine, allora oggi ci facciamo la stessa domanda, perche’ non licenziare gia’ da mecoledì scorso anche Domenico Roma il direttore sportivo? Parliamo di colui che questa squadra l’ha costruita? Facciamo chiarezza su un punto importante e determinante, il Foggia che ha disputato lo “squallore di partita” ad Avellino e non solo, non puo’ essere considerato una squadra forte, come si era detto dopo il mercato estivo, che può competere per il vertice del campionato, non lo diciamo noi, lo dicono e lo sentenziano i fatti, i risultati e soprattutto la classifica.
Questa estate abbiamo assistito ad una bellissima azione di marketing dell’area comunicazione che ha creato l’album delle figurine per attaccarci, di volta in volta tutui i calciatori che la societa’ acquistava, ebbene oggi e sottolineamo oggi, quei calciatori sono rimasti delle “figurine” attaccate a quell’albun . Ci piacerebbe essere già da venerdi essere smentiti ma adesso questa e’ la realta’ che il terreno di gioco ci evidenzia.
Ezio Capuono si sapeva che in 48 ore non poteva certamente fare miracoli e capovolgere la situazione, loha detto espressamente a fine gara al Partenio-Lombardi ma siamo certi che si sara’ reso conto e avra’ fatto le sue valutazioni sul tutto quello che ha visto e soprattutto sullo stato della condizione fisica di questa squadra e si sara’ reso conto dove e come intervenire, risolvere e fermare questa emorragia.
Avra’ tempo da oggi fino a giovedi’ prossimo per farsi un quadro completo della situazione e trovare l’antidoto per il Foggia, perche’ venerdì sera allo Zaccheria sara’ di scena la sua ex squadra, il Taranto, che vive un momento anche peggiore dei rossoneri ed e’ ultimo in classifica. Come potra riuscirci non possiamo saperlo ma conoscendo il tecnico di Pescopagano e il suo carattere siamo sicuri che trovera’ la cura adatta prima di andarsi a sedere sulla panchina rossonera con tanti ai tifosi del Foggia che sono delusi e “incazzati” per quello che stanno vivendo e per la situazione in cui si e’ venuta a trovare la prpria squadra. Una situazione ch e nessuno si aspettava prima dell’inizio del campionato che potesse diventare così nebulosa e a tinte fosche.
In queste settimane abbiamo sentito parlare di moduli di gioco e di schemi di gioco, spesso a vanvera e da chi forse di calcio non ne mastica abbastanza e questo lo abbiamo sentito non solo tra i tifosi davanti al Bar dello Sport, che può essere plausibile ma soprattutto tra alcuni addetti ai lavori e dell’informazione. La nostra teoria invece e’ un’altra e si basa sul fatto, come diceva Zeman, che il problema del modulo oppure dello schema di gioco non esiste e’ solo un’alibi per giustificare prestazioni e risultati scadenti, mentre per noi e’ una ” iperbole”. ( La distanza tra due punti d’incontro che non si incontrano ) Perche’ il problema non e’ mai il modulo di gioco ma chi sono i calciatori che in campo lo interpretano e come lo interpretano. La squadra rossonera, in questo momento, non ha i calciatori adatti ad interpretare un certo tipo di schema e sicuramente Eziolino Capuano dovra’ lavorare sodo per far adattare e metabolizzare, in breve tempo, i suoi calciatori alle sue idee e dovra’ farsi seguire, magari, anche con modi drastici (più bastone che carota) se vuole far uscire la sua squadra da queste sabbie mobili che stanno portando inesorabilmente ad affogare tutto il progetto e tutti coloro che ci hanno creduto.
Il tempo c’è, lo abbiamo detto più volte fino alla nausea, al momento il Foggia ha la peggior difesa del girone C e un attacco che non finalizza ma forse e’ a centrocampo il problema più serio da risolvere. Giocare adesso con Caouano con il 3-5-2 oppure il 3-4-3, potrebbe essere la migliore soluzione tecnico-tattica possibile. Attenzione però, e’ chiaro e cristallino che la condizione fisica dei calciatori del Foggia deve crescere e in questo frangente ci sono giocatori con le “ruote non solo a terra ma anche sgonfie” e mettiamoci pure la parola irritanti. Emmausso, per esempio, forse andrebbe ridimensionato con un pò di salutare panchina mentre Millico che sembra un pesce fuor d’acqua sul campo dova’ essere recuperato al 100% altrimenti per la squadra diventa inutile e forse anche dannoso, questi due calciatori per motivi diversi. L’ipotesi di giocare con due esterni nell’attacco a tre punte, come Zunno e Orlando che Capuano ha inserito nella ripresa della gara di Avellino con Murano ci sembra la soluzione migliore. La difesa a tre con Carillo, Parodi e Silvestro sarebbe ancora puù coperta in fase di non possesso e capace di imbastire le famose ripartenze. Come quinti al momento solo Vezzoni e Salines ci sembrano avere una forma più accettabile, ma questo e’ il nostro punto di vista e la nostra personale visione. Certamente Ezio Capuano, che dovra’ farsi carico di scegliere la migliore soluzione tattica, non ha bisogno di suggerimenti e avra’ il tempo per farlo. Venerdì prossimo si gioca il “derby storico” contro il Taranto, siamo tutti ansiosi e pronti vedere e capire se il malato ( il Foggia) avra’ trovato la cura adatta. ( mister Capuano ) Ma mettiamoci in testa che serve la medicina e quella medicina ha un solo nome, la VITTORIA