” Gli e’ tutto sbagliato…l’è tutto da rifare”. Questa frase del grande Gino Bartali e’ l’emblema del Calcio Foggia 1920, oggi 20 dicembre 2023, alla vigilia di un Natale che non dimenticheremo facilmente e alla vigilia dell’ultima partita del girone d’andata del torneo 2023-2024, con la speranza che sia l’ultima  del maggiore azionista (!) alla guida del Foggia.

 

                           

Guardando la classifica dopo la 18a giornata e alla luce della sconfitta di Cerignola contro l’Audace, che ha fatto solo il suo compitino per battere 2 a 0 la squadra rossonera, ci viene da essere molto amareggiati e preoccupati. Lunedì al “Monterisi” c’era un Foggia che presentava in panchina, dopo l’esonero di Cudini, il tecnico della Primavera Massimiliano Olivieri ma che di fatto aveva il nuovo “allenatore” Antonio jr. Vacca, che dava le disposizioni tattiche e tecniche abituandosi così al suo nuovo ruolo, visto che vuole raggiungere Roberto De Zerbi in Inghilterra per fare il suo aiutante. Ma di cosa parliamo? La situazione tecnica sta precipitando alla velocita’ della luce verso il baratro sportivo, come una palla di neve che partendo dalla cima di una montagna innevata, precipita a valle , diventando nel suo percorso, una valanga inarrestabile. Un buio nero che piu’ nero non e’ possibile immaginare.            Il “closing” del passaggio societario? Sfumato, per ora, come sempre e come ogni qualvolta si e’ presentata l’occasione per un eventuale passaggio di consegne tra questa proprieta’ (!) e chi vuole prendere il timone della squadra del Foggia. Il perche’? E’ presto detto. L’attuale patron (!) vuole soldi, sembra 1.000.000 di euro,  che pero’ nessuno e’  intenzionato a dargli. Sia che si tratti della cordata di imprenditori Foggiani o Cerignolani oppure Bolognesi.

 

               

Ma basta vedere anche solo un foglio del  bilancio della societa’, per rendersi conto che la debitoria e le passivita’ sono ormai arrivate a cifre inverosimili, si parla di più di 6.000.000 di euro, oltre a dover poi fare la gestione del campionato di serie C e sopportare anche le spese del “monte ingaggi” relativo ai  contratti dei calciatori, tra cui alcuni molto onerosi. Stiamo parlando, per chi vuole avvicinarsi al Calcio Foggia 1920, di 10/12 milioni di euro da mettere nel preventivo di spesa per diventare solo  il proprietario del 51% delle quote dei rossoneri. Quindi a che gioco sta giocando con il Foggia, il vertice (!) societario? Le soluzioni al momento sono solo due, altre non riusciamo a trovarne. La prima e’ che l’attuale proprieta’ (!) ceda, senza pretendere nulla in cambio, il titolo sportivo o alle eventuali cordate oppure nelle mani del nuovo Sindaco di Foggia. La seconda opzione sarebbe il FALLIMENTO. Ultimo e penoso viatico che non piace a nessuno ma che cancellerebbe, in solo colpo, questa brutta ed estenuante parentesi di una societa’ e proprieta’ (!) che in tre anni ha creato e accumulato solo debiti e danni d’immagine ad una piazza come la Citta’ di Foggia e la sua squadra di calcio, al punto che all’improvviso dopo anni di rispetto e grande considerazione  a livello Nazionale,   la nostra squadra e il nome della societa’ sono  diventati poco appetibili e poco considerati  da tutti gli addetti ai lavori, allenatori , calciatori, direttori sportivi e anche fortemente “scaduti” in termini calcistici, esattamente come la  classifica del campionato di serie C ma di riflesso anche come la classifica della qualita’ della vita che tutti i maggiori organi d’informazione nazionali descrivono. Certamente il FALLIMENTO prevede purtroppo di iniziare tutto da capo partendo dai Dilettanti.

Ma scusate, al momento con questi dirigenti che abbiamo, non siamo forse gia’ additati e paragonati come una societa’,e una proprieta (!)  di dilettanti? A questa domanda, provate  voi stessi a darvi una risposta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *