Tutti contro tutti. Ora siamo veramente arrivati alla frutta. La situazione in casa del Foggia e’ diventata insostenibile, soprattutto dopo le dichiarazioni al veleno dell’ex tecnico Ezio Capuano al termine della gara contro il Sorrento. Le dimissioni del tecnico Lucano arrivano all’indomani dell’epurazione di Brambilla, due allenatori saltatai dopo appena 11 partite di campionato.
Un’altro record negativo nella bacheca della societa’ rossonera. Manca adesso l’esonero del direttore sportivo Domenico Roma che ancora non sappiamo se restera’ al suo posto. Proprio lui che ci sembra colpevole alla stessa stregua dei due allenatori e dei calciatori, amzi di più.
Che cosa imputiamo al nuovo Ds? Di non aver saputo svolgere il suo ruolo in una societa’ dello spessore e del blasone del Foggia, poi non prendiamoci in giro, Domenico Roma non ha saputo costruire una squadra competitiva che potesse lottare per il vertice della classifica del campionato in corso, inoltre non ha saputo tutelare prima Massimo Brambilla e poi Ezio Capuano dalle problematiche e dalle fazioni che si erano ed ancora oggi ci sono nello spogliatoio rossonero, schierandosi colpevolmente dalla parte e a favore dei calciatori che lui stesso ha scelto di portare a Foggia. Calciatori che allo stato dell’arte si sono dimostrati non all’altezza di una piazza come quella rossonera, raccolti qua e là quasi tutti svincolati e sul filo di lana nel mercato ma anche alcuni di loro reduci da infortuni pregressi che non avevano smaltito del tutto e che non gli avevano consentito di giocare con continuita’ la scorsa stagione nelle loro squadre di appartenenza.
Il risultato? Purtroppo e’ sotto gli occhi di tutti e lo dice la classifica dopo 11 giornate. La squadra occupa la 16a posizione, in piena zona ply out e lo dicono i risultati sul campo che sono stati scadenti alla pari con le prestazioni fornite dalla squadra.
Puntare il dito e cercare le colpe in una sola direzione e verso una sola componente dell’intero gruppo del Calcio Foggia 1920 ci sembra poco edificante e ingiusto. Tutti hanno contribuito a questa situazione di stallo e di disagio che attraversa, al momento la compagine rossonera. Sotto accusa possiamo mettere la proprieta’ per le scelte dei ruoli chiave che ha fatto in estate ma anche e soprattutto per aver avallato le scelte del nuovo direttore sportivo e di alcuni calciatori , infatti oggi si parla di quattro o cinque elementi, ma non abbiamo la certezza, che si siano “ammutinati” prima nei confronti di Massimo Brambilla e poi di Eziolino Capuano, il quale sicuramente nell’incontro con Nicola Canonico prima a Modugno e poi a Foggia, avra’ fatto nomi e cognomi er spiegato il motivo che alla fine lo ha portato alla decisione di rinunciare ai suoi emolumenti pur di lasciare il Foggia dopo solo 5 partite.
Cosa puo’ succedere adesso, dopo che sono “volati gli stracci” nel ventre dello Zaccheria, dove le urla del Presidente si sentivano fino al Centro Commerciale della Mongolfiera? E poi l’assenza del Ds in questo faccia a faccia con la squadra cosa ci fa capire?
Allora ci siamo resi conto che gli scenari ieri potevano essere essere solo due, ma oggi ne e’ rimasto solo uno. Massimo Brambilla, infatti, che al momento e’ ancora un tesserato della societa’ rossonera, ha declinato l’invito di ritornare a Foggia anzi ha fatto molto di più, non ha proprio risposto alle telefonate che gli sono arrivate. Resta quindi solo l’opzione di cercare un nuovo tecnico che possa sedersi sulla pamchina rossonera che al momento appare come una polveriera con la miccia accesa pronta ad esplodere da un momento all’altro.
Insomma sembra che la soluzione alla fine debba trovarla, come al solito, Nicola Canonico da solo e con la sua testa senza l’aiuto di nessuno e dovra’ fare tutto in gran fretta e in tempi molto ristetti. Aspettiamo cosa accade nelle prossime ore anche perche’ domani sera allo Zaccheria arrivera’ la seconda in classifica, l’Audace Cerignola, per giocarsi il derby più sentito della stagione.
Chi ci sara’ seduto sulla panchina del Foggia? Chi affrontera’ questa delicata e difficile partita? A queste due domande potra’ rispondere solo la societa’ e la proprieta’ di via Gioberti con un comunicato ufficiale e soprattutto il terreno di gioco, unico giudice supremo.

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