La partita contro la Casertana sara’ certamente una partita diversa da tutte le altre per il Foggia di Mirko Cudini. I motivi sono tanti e tutti decisivi. Fare risultato contro gli uomini di Vincenzo Cangelosi, da questa stagione allenatore unico della squadra Campana che sotto la sua guida sta ottenendo ottimi risultati essendo 4° in classifica con pieno merito, sarebbe un bel viatico per arrivare alla fine della prima fase del torneo con l’autostima e la spinta massima che si possa desiderare, dopo quello che e’ accaduto con l’esonero di Cudini e l’avvento del fallimentare duo Vacca-Coletti voluto dalla proprieta’ (!) che ha commesso l’errore, ancora una volta, di non saper gestire e imquadrare al meglio le difficolta’ che si erano presentate, scendendo a compromessi con lo spogliatoio fatto da “senatori” e “capi rivolta” che della maglia rossonera che indegnamente indossavano, hanno domostrato di fregarsene altamente e di pensare solo ai propri interessi. Ma guardiamo oltre e diciamo che con il rientro del tecnico di Sant’Elpidio a Mare, che ha avuto anche il grande coraggio di ritornare sulla panchina rossonera in una situazione ad alto contenuto “esplosivo”, tutto sembra essere cambiato, per prima cosa i componenti della squadra e poi l’essersi liberato dei pesi morti e delle mele marce che scaldavano le panche che si trovano nel ventre dello Zaccheria.. Il motivo principale in questo momento che deve imprimersi nella mente dei calciatori rossoneri, dopo la brutta sconfitta rimediata contro il Latina, dovra’ essere quello di mantenere almeno la posizione di classifica che oggi vede il Foggia nellultimo posto utile per disputare i play off, il decimo, con la consapevolezza e la volonta’ di migliorarlo per poter disputare una seconda fase del campionato con maggiori possibilita’ di andare avanti come e’ accaduto la scorsa stagione. Un’altro motivo sara’ riprendere una marcia che nelle otto partite precedenti alla debacle contro i Pontini, sembrava aver espresso una importante continuita’ con sei vittorie, un pareggio ed una sola sconfitta contro il Benevento, peraltro immeritata. Cudini alla fine della gara contro i Laziali ha detto di essere contento della prestazione dei suoi ragazzi lamentandosi del primo e del terzo gol subiti che erano evitabilissimi, forse puo’ anche aver ragione in linea generale ma a noi la squadra non ci e’ sembrata in palla come le gare precedenti e forse anche lo schieramento iniziale con la difesa a tre poteva essere diverso per evitare di esporre il fianco alla squadra di Fontana che in casa non si era espressa sembra al meglio. Nel Foggia soprattutto alcuni uomini decisivi sono apparsi stanchi, sotto tono e a volte fuori dal gioco. Millico per esempio andava, secondo noi, sostituito alla fine del primo tempo, perche’ non aveva nei primi 45′ mai vinto e superato nel duello uno contro uno il suo avversario diretto e non era mai riuscito a fare un cross degno della sua tecnica sopraffina. A parte Salines che ha dovuto lavorare in difesa e nelle chiusure, Riccardi e Rizzo non sono sembrati al meglio della condizione. A centrocampo Odjer si e’ espresso come al solito ma non e’ stato supportato al meglio da Tascone appatso non ancora al 100% della sua migliore condizione. In attacco abbiamo visto un evanescente Gagliano e Rolando mai incisivo nel crossare e cercare la porta. Insomma una gara diversa dalle altre precedenti e questo basta per farci dire che la partita di venerdi’ contro l’ex Alessio Curcio e compagni sara’ molto importante. Vincere sara’ determinante per riprendere quel trend positivo di risultati con uno spirito diverso. Il campionato ormai e’ al suo epilogo, dopo la gara interna contro la Casertana rimarranno tre gare e sara’ fondamentale non perdere tutto il lavoro fatto in questi due mesi oltre a quello spirito combattivo che dopo il ritorno alla guida del gruppo da parte di Mirko Cudini si era visto non solo sul campo ma anche negli spogliatoi e soprattutto uno spirito di gruppo che era riouscito a coinvolgere di nuovo tutto l’ambiernte rossonero e i suoi tifosi, basti pensare che a Messina c’erano 500 supporters rossoneri e a Latina ddirittura 700. Poi bisognera’ anche dimostrare ai Campani che la vitoria facile che hanno ottenuto a dicembre nella gara d’andata non era tutto oro che luccicava contro quel Foggia. Adesso vediamo cosa sapranno fare venerdi nel fortino dello Zaccheri di fronte ad una squadra diversa, completamente rinnovata nello spirito e nei calciatori e in cerca di una rivincita che potrebbe portare nuova linfa e nuove motivazioni ai rossoneri che vogliono a tutti i costi dimostrare il loro vero valore e soprattutto dimostrare che la parola “dignitoso” usata dai vertici di viale Ofanto questa estate e’ stata una frase fuori posto e priva di un significato calcistico, una frase che sapeva di resa anticipata per una Citta’ e una squadra che non ha mai iniziato un torneo in nessuna categoria dalla serie D alla serie A, semza voler essere “protagonista” e “ambiziosa”. Il Foggia resta sempre il Foggia e coloro che sono attualmente alla guida della societa’, che sono solo di passaggio, se ne facessero una ragione.