La nuova classifica, alla luce dei risulati di ieri e in mancanza dalla partita di questa sera tra il Monopoli e l’Audace Cerignola, ci dice che il Foggia, nell’arco di quattro partite, e’ scivolato dal 2° posto al 9°posto, con la possibilita’ di arrivare al 10° se gli “ofantini” dovessero fare botino pieno contro la squadra di Tomei.
La colpa di questa “involuzione pericolosa” della squadra rossonera non puo’ essere attribuita al cattivo funzionamento di un solo reparto, ma nemmeno alla capacita’ del tecnico Cuidini oppure alle prestazioni dei singoli calciatori ma deve essere suddivisa, in parti uguali, tra tutte le componenti che sono, il gruppo squadra, l’area tecnica e la societa’ ma anche alle tante situazioni e agli episodi casuali.
Insomma, un insieme di fattori da cui non si puo’ prescindere in una competizione come un campionato di calcio professionistico. Pero’ alcune considerazioni, legate a questa situazione che si e’ creata e che riguarda la squadra del Foggia, ci viene spontanea farla dopo averlo ammirato nelle prime otto partite in cui tutto sembrava andare per il verso giusto. Riflessioni che vogliamo fare con equidistanza e raziocinio.
Tutti o quasi saranno d’accordo con noi che non si vede piu’ la fluidita’ sulle impostazioni delle azioni, dei passaggi e delle trame di gioco, gli schemi che Cudini ha adottato e cambiato spesso prima o durante le partite non hanno trovato la loro giusta dinamica dopo la vittoria contro il Brindisi di un mese fa. Il perche’ di tutto questo?
Forse uno dei motivi potrebbe riguardare le caratteristiche di questa rosa, peraltro solo “dignitosa”, come si sono affrettati a precisare i vertici societari prima che iniziasse il campionato e poi dimostratasi tale oggi dopo la 12a giornata, cioe’ una rosa di calciatori “non competitiva” e assolutamente “insufficiente” a lottare per le prime posizioni di classifica.
Al momento, secondo noi, questa squadra ha una sola possibilita’ di esprimersi meglio di come sta facendo, per la sua struttura, organizzazione di gioco e i calciatori che fanno parte di questo gruppo ed e’ quella di poter sfruttare al massimo l’unico modulo, il 3-5-2, che piu’ si avvicina alle loro caratteristiche . Il Perche’?
E’ facile intuirlo per chi mastica qualche nozione di calcio. In una difesa come quella dei rossoneri, inpenetrabile nelle prime otto partite, potrebbero trovare posto Salines, Carillo e Riccardi o Vezzoni forti fisicamente e con i piedi sensibili per giocare dal basso , gli esterni Garattoni e Rizzo dovrebbero essere scherati come quinti, per poterli finalmente vedere rendere al meglio e soprattutto per farli dare una maggiore spinta e un maggiore equilibrio alla fase di possesso. A centrocampo un play che sappia fare da elastico tra i due reparti, tra le linee, come Di Noia e due centrocampisti laterali o mezze ali, chiamateli come volete, Schenetti e Marino o Martini, (visto che Frigerio e’ in naftalina per un problema gestionale-contrattuale) che siano in grado di coprire gli spazi e di attaccare gli spazi, piu’ due punte Peralta, Tonin o Embalo.
La nota dolente, purtroppo, arriva proprio dal reparto avanzato, che e’ ormai un problema che ci portiamo dietro dallo scorso campionato e che la societa’ con il Ds e il suo maggiore azionista, ancora oggi, non sono stati in grado di risolvere. Solo la miseria di 4 gol realizzati da Tonin e 2 da Embalo, poi il buio totale. Infatti la grande sofferenza e’ la mancanza di un vero uomo da area di rigore, un vero centravanti finalizzatore, che tutte le squadre del girone C hanno, comprese quelle che lottano per non retrocedere ma che solo il Foggia non ha.
Dopo la “penosa” esibizione di sabato contro il Sorrento, giocheremo tra 48 ore, mercoledi’, in Coppa Italia alle 18,30 ad Avellino. Sara’ questa partita uno spartiacque che potrebbe consentire al Foggia di rimettersi in linea sia nel gioco che nella consapevolezza di poter capire che in 4 partite, non si deve e non si può gettare alle ortiche tutto quello che si era costruito e visto nelle otto gare precedenti alle ultime quattro, dove i rossoneri hanno raccolto solo 2 punti su 12 a disposizione.
Potrebbe anche succedere di non superare il 2° turno ma le premesse per arrivare alla partita di lunedi’ prossimo a Castellamare di Stabia per affrontare, in campionato, la capolista che ha gia’ 10 punti in piu’, dovranno restituire al Foggia l’autostima e quella forza di credere nelle proprie capacita’ di potersela giocare con tutte le squadre di questo girone .
Il calcio ci ha abituato a tante situazioni difficili da affrontare e ostacoli da superare, in tutte le categorie dai dilettanti alla serie A ma come sempre ci sono sempre molte occasioni per rialzarsi dopo essere bruscamente e rovinosamente caduti, questo e’ dimostrato dai fatti. Anche il Foggia lo puo’ fare ne ha tutte le risorse per poter risalire, a patto che volti immedietamente pagina e che ne apra subito un’altra per scrivere una nuova storia.