Esistono calciatori che non sono o non lo saranno mai dei profeti in patria.
Un esempio arriva dalla terra di Mirko Cudini, le Marche, dove gioca un ragazzo di Foggia nella Nuova Sambenedettese del Presidente Vittorio Massi, che di mestiere fa il costruttore e che ha deciso da questa stagione d fare una fusione tra la sua vecchia squadra, il Porto d’Ascoli, con la vecchia Sambenedettese, creando un sodalizio che milita in serie D nel girone F, pronto a fare il salto di qualita’ e tornare tra i professionisti dopo anni di tribolazioni, pur essendo uma compagine che in altri tempi ha militato come molti ricorderanno anche nel campionato di serie B.
Nazareno Battista, esterno d’attacco, classe 1998 nasce calcisticamente all’eta’ di di 12 anni nella Juventus San Michele, societa’ giovanile di Foggia allenata dal bravo selezionatore ed educatore di giovani calciatori Valerio Russo. Proprio dall’oratorio di San Michele Franco Campaniello, ex responsabile del settore giovanile del Foggia e talent scout, lo segnala al Ds Leone del Lanciano ( all’epoca c’era anche D’Aversa che ora allena brillantemente il Lecce).
Si mette in evidenza nel torneo Primavera al punto che lo vuole in prestito l’ Hellas Verona.
Alla fine del campionato torna al Lanciano che nel frattempo purtroppo fallisce e quindi Peppino Pavone che lo conosce bene per averlo seguito da piccolo e che era il Ds del Pescara, lo porta nella Primavera allenata dall’ex calciatore Davide Ruscitti, stiamo parlando dell’anno in cui il Pescara era allanato dal Maestro Zdenèk Zeman.
Rimane un anno, poi Pavone lo manda a giocare in prestito al Pineto in serie D, ora in serie C girone B, ma che all’epoca era una societa’ satellite del Pescara.
A gennaio un’altro conoscitore di calcio, il direttore sportivo Claudio Ferrarese, innamorato del gioco di Nazareno Battista, gli chiede di raggiungerlo al Levico Terme e lui accetta di buon grado ma l’esperienza in Trentino si rivela fallimentare e Battista, che non se l’ aspettava, decide di scendere di categoria e tornare in Abruzzo dopo il girone d’andata e va a giocare al Cupello.
Nel pieno della sua maturazione, perche’ i passaggi che vi abbiamo elencato in precedenza sono stati fatti tutti da un ragazzo di eta’ giovanissima con a voglia di giocare al calcio, lontano dalla famiglia, dagIi affetti piu’ cari e dai suoi amici.
Dicevamo che nel pieno della maturazione sia calcistica che come uomo, arriva al Porto d’Ascoli che lo valorizza e dove da tre anni e’ un titolare inamovibile, a lui il Presidente Vittorio Massi gli affida aanche il ruolo, in seno alla societa’, di preparatore atletico della squadra giavanile, visto che Nazareno Battista oltre a giocare al calcio riesce anche a studiare e a laurearsi in Scienze Motorie.
La svolta tecnica poi si delinea in questa questa stagione 2023-2024 in cui c’è stata la fusione tra il Porto d’Ascoli e la Sambenedettese da cui e’ nata la Nuova Samb ( 3.800 abbonati e una media al “Riviera delle Plame” di 6.000 spettatori ogni partita casalinga) che oggi e’ capolista del Girone F della serie D.
Allora la domanda ci sorge spontanea. Possibile che ci sono tanti talenti della nostra Citta’ come Nazareno Battista, costretti a girare l’Italia senza essere stati mai e dico mai presi in considerazione dalla squadra del Foggia?
Non sara’ perche’ sono anni che il settore giovanile del Calcio Foggia 1920 funziona a scartamento ridotto? ( vedi quello che e’ accaduto con Sapio lo scoso anno) Oppure sono proprio i figli della nostra terra che non vogliono avere nulla a che fare con questo titpo di organizzazione in tema di settore giovanile e preferiscono giocare presso altre realta’ calcistiche?
La risposta ve la potete dare voi stessi, noi pensiamo che il vero problema stia solamente nei programmi, nei progetti, nell’organizzazione e nel raggiungimento degli obiettivi.